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La Mobyt stende Piacenza

Hasbrouck marziano, tre compagni in scia: la Bakery sconfitta 92-78

20 ottobre 2014
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FERRARA. Quando in squadra hai un marziano come Kenny Hasbrouck tutto diventa più facile. Anche vincere un derby e, a pochi giorni di distanza, battere Piacenza con una prova di grande autorevolezza. Così ha fatto la Mobyt che dopo aver superato Imola sul filo di lana mercoledì scorso, ieri ha asfaltato la Bakery in una gara condotta dall’inizio alla fine. Potenza della mente, oltre che dei nervi, di una squadra che ha saputo prendere in mano le operazioni fin dall’inizio ed ha svolto in modo eccellente il piano partita pensato da Furlani. C’era da sfruttare la maggiore forza fisica, e la Mobyt l’ha fatto. Piacenza, ripescata al posto di Casalpusterlengo, è una matricola, ma non per questo una squadra materasso ed ha mostrato di avere almeno tanto carattere, laddove potenza ed esperienza difettavano un po’. Se n’è accorta Ferrara che ha dovuto respingere più di un assalto dei piacentini, ma alla fine è riuscita a mettere a segno il break decisivo nell’ultimo quarto. Trovando giocate di gran classe di Castelli, appoggiandosi alla saggezza di Casadei e vedendo gli ultimi, meravigliosi canestri di Hasbrouck. Sono stati i tre “moschettieri” a dare alla Mobyt la forza per fare l’ultimo decisivo scatto dopo che Piacenza si era portata sul -5 (72-67 al 33’). Dopo Rombaldoni - che resta sempre un giocatore di classe sopraffina - è stato Hill a costruire la rimonta della Bakery. Ma l’onda piacentina si è infranta, quasi subito, sugli scogli alzati dalla Mobyt. In sette minuti Piacenza ha potuto fare ben poco di fronte ad una squadra che aveva una enorme voglia di vincere.

Arrivata gasata dalla vittoria del derby, recuperato Pipitone e pronta a coccolare Huff un po’ disorientato dopo le ultime, deludenti prestazioni, la Mobyt ha lasciato ben poco spazio alla Bakery. In una gara dove le difese sono state decisamente soft, s’è capito subito che se Ferrara riusciva a giocare in campo aperto per gli avversari c’era ben poco spazio. E così è stato fin dall’inizio quando Hasbrouck ha cominciato a martellare da lontano e un inedito Castelli s’è mostrato attaccante efficace. Dopo lo scatto di Ferrara sul +8, Piacenza s’è rifatta sotto (-2 all’8’) su tripla di Rombaldoni. Secondo quarto, e l’andamento è molto simile al primo. Avanti di 8 al 14’ dopo i tre punti di Bottioni, 38-37 al 17’ su incursione di Rossetti. Tra alti e bassi, la gara arriva senza troppi sussulti al riposo lungo.

Huff ne fa una buona e una cattiva, ma sembra decisamente con la mente nella partita. Furlani dosa Benfatto, mentre Gasparin non sa come fare a tenere Hasbrouck in difesa: 56-43 al 25’ e la forbice che si allarga ancora quando Furlani manda sui legni Casadei e Amici tanto che al 26’ arriva il +17 per la Mobyt (67-50).

Amici lotta come un leone e al 29’, tuffandosi per recuperare una palla, un contatto fortuito con Rombaldoni gli procura un taglio all’arcata sopracciliare. Col sangue che esce copioso il giocatore della Mobyt se la prende con gli arbitri, arriva in panchina e calcia una sedia. Basta poco per far scattare l’espulsione. Amici deve lasciare il campo, Piacenza recupera qualche lunghezza, ma poco dopo Ferri insacca la tripla del +12 (72-60).

L’ultimo round inizia con la Bakery in pieno recupero e la Mobyt che pasticcia un po’. Qualche errore di Huff, una palla persa di Ferri e gara che sembra complicarsi eccessivamente. Ma dopo che Hill segna in contropiede il 72-67 al 33’, la reazione della Mobyt è rabbiosa. Parte Castelli. Benfatto si fa fischiare un fallo tecnico in area, ma poi tocca ancora a Castelli segnare il 76-67. Piacenza sembra scomparsa dal campo e, soprattutto, dall’area. Ferri serve un assist spettacolare per Casadei che segna e insacca un libero. C’è ancora tempo per i canestri “marziani” di Hasbrouck.

Mauro Cavina