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Amici, 5 punti... di sutura per far vincere la Mobyt

Amici, 5 punti... di sutura per far vincere la Mobyt

Basket A2 Silver.«Su di me fallo intenzionale, la mia espulsione non ci sta» Intanto la squadra ha vinto ancora in casa: ora vediamo di farlo in trasferta

21 ottobre 2014
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FERRARA. Due punti in classifica in più per la Mobyt; Alessandro Amici, mai banale, espulso dal primo arbitro, il trevigiano Marton, al 29’ della gara contro la Bakery Piacenza, esce dal Pala Hilton Pharma con cinque punti di sutura all’arcata sopraccigliare sinistra. Toccato duramente dal leader piacentino Rodolfo Rombaldoni: profondo taglio, copiosa fuoriuscita di sangue, gli arbitri non fischiano e dall’altra parte del campo Marco Rossetti fa canestro da fuori. Amici, rientrando in panca, calcia furiosamente una sedia: l’arbitro Marton lo manda sotto la doccia.

Amici, anzi tutto, come sta?

«Benino. Con cinque punti mi hanno suturato la brutta ferita: è stata una bella botta».

Ci racconta l’azione dal suo punto di vista?

«L’episodio è stato volontario, a mio parere c’era fallo su di me, ma ognuno la vede come vuole vederla. A caldo ho avuto una reazione che chiunque avrebbe potuto avere: mi aspettavo un tecnico, credo che l’espulsione sia stata ingiusta. A fine gara con gli arbitri c’è stato il chiarimento nel tunnel degli spogliatoi. È finita lì. Spero solo di non essere squalificato per le prossime gare: sarebbe veramente uno scandalo, anche se ormai siamo abituati a vedere di tutto».

Ccosa vi siete detti con gli arbitri?

«A loro ho detto che avevo avuto una reazione sbagliata, allo stesso tempo che mi aspettavo una sanzione differente dall’espulsione. Uscendo mi sono arrabbiato e la prima cosa che ho avuto a portata è stata la sedia: ho scaricato la mia rabbia calciandola. I giocatori si espellono per altri motivi».

Contro Piacenza avete colto due punti fondamentali...

«Avevamo la testa maggiormente sgombra rispetto a Imola. Contro la Bakery è stato più facile giocare ed è arrivato un successo che fa morale. Siamo contenti, anche se ancora manca molto per esprimere il nostro valore vero: ci avviciniamo un passettino alla volta. Non abbiamo mai sofferto, ci siamo comportati bene, l’abbiamo presa con la mentalità e il piglio giusti. Ma c’è un appunto che voglio fare… ».

Su cosa?

«Bisogna che entriamo tutti assieme, da squadra vera, in partita. Abbiamo degli sprazzi con protagonisti alterni, ci manca un gioco omogeneo che coinvolga tutti: per esprimerci al meglio ci vuole un gioco maggiormente omogeneo».

Castelli e Huff hanno affrontato con altro piglio l’ultimo match...

«Castelli lavora molto. Era solo questione di tempo…».

E Huff?

«Forse pecca nella fase delle scelte di tiro e in quella difensiva. Niente che non si possa aggiustare lavorando».

Amici, da quando è a Ferrara ancora non avete vinto fuori casa. A Verbania, sabato prossimo, cosa pensate di fare per invertire il trend?

«Bisogna che andiamo in campo con il medesimo spirito avuto contro Piacenza, è quasi un anno che sono qua e fuori casa non ho mai vinto, il match a Bari dell’anno passato non posso considerarlo. Aspettiamo di vedere se riusciamo a conquistare i due punti lontano dal Pala Hilton Pharma, soprattutto per sbloccarci fuori casa. Abbiamo dimostrato che la squadra c’è, manca solamente un po’ di fiducia e un’espressione di gioco migliore per portare a casa il successo esterno».

Lorenzo Montanari