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Santeramo: «Centese con lo spirito giusto»

CENTO. Se il Cattolica guida la classifica dopo aver vinto 8 partite su 9, qualche merito ce l'avrà senz'altro. Domenica scorsa, tuttavia, la Centese ha tenuto testa ai blasonati avversari,...

21 ottobre 2014
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CENTO. Se il Cattolica guida la classifica dopo aver vinto 8 partite su 9, qualche merito ce l'avrà senz'altro. Domenica scorsa, tuttavia, la Centese ha tenuto testa ai blasonati avversari, conducendo il gioco per ampi tratti, dopo la rete subita in avvio, ma facendosi colpire per due ingenuità, entrambe propiziate da palloni persi in fase d’impostazione. Se l’analisi del gioco, impostato da una squadra che deve sempre rinunciare a giocatori come Beccati, Marchi e Maestri, è questa, vuol dire che ci sono buoni margini di miglioramento. Ne è convinto mister Vito Santeramo, che ha ringraziato a fine gara i suoi, per la prestazione di grande livello, seppure non bastata per portare a casa un punto, che sarebbe stato strameritato. Anche per quel rigore invocato da Olivo, sull’1-1, nell’azione in cui andava certamente espulso per doppia ammonizione Martini: lì sarebbe potuta cambiare la partita, con il Cattolica in dieci. Invece...

«Avevamo preparato la partita aspettandoli, ma non troppo, perché - dice il tecnico - sapevamo che arrivati a un certo punto, avrebbero lanciato lungo. È andata così, hanno vissuto di individualità, nelle quali sono superiori. L’esperimento di Budriesi punta centrale, con Olivo e Di Blasi esterni? Ha funzionato. Credo che, con tanti assenti, chi ha giocato abbia fatto più di quanto si poteva fare per questa maglia».

Ora, dopo il ciclo terribile, comincia quello degli scontri diretti: «Dopo un paio di partite, abbiamo recuperato qualcosa d’importante: lo spirito giusto. I ragazzi - sentenzia il mister - sapranno vendere cara la pelle. Con il Cattolica, abbiamo affrontato tutte le prime otto della classifica, che magari ti lasciano giocare più di quelle che sono le avversarie dirette. Ho detto ai miei giocatori di non guardare la classifica ora, anche se è difficile. Perché questa classifica la squadra non la merita, come non la meritano i nostri splendidi tifosi, che meriterebbero una promozione sin da ora».

Insomma, avanti con fiducia, sperando in buone nuove anche dall'infermeria.(mi.pe.)