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Vandoni torna con la Fortitudo «Lì ho il cuore, Tramec favorita»

Vandoni torna con la Fortitudo «Lì ho il cuore, Tramec favorita»

CENTO. È il grande ex di giornata, uno che a Cento ci ha lasciato il cuore. Sono passati più di vent’anni: nel bel mezzo dell’era Melloni, un annetto prima della grande fuga, subentrò allo scomparso...

22 ottobre 2014
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CENTO. È il grande ex di giornata, uno che a Cento ci ha lasciato il cuore. Sono passati più di vent’anni: nel bel mezzo dell’era Melloni, un annetto prima della grande fuga, subentrò allo scomparso Mannucci. Coach Vandoni si trovò così a guidare uno squadrone per la B2 di allora; peccato che non fosse il solo e il sogno s’infranse nella semifinale play off. I ricordi sono cimeli della storia della Benedetto e Vandoni è orgoglioso di farne parte. Ogni occasione è buona per salutare vecchi amici, oggi più che mai, alla vigilia di un derby che forse, a queste condizioni, Vandoni non avrebbe immaginato. Invece, eccoci qui: lui, lo stratega romano, uno che ha girato l’Italia in lungo e in largo, ora sulla panca della Fortitudo, sabato è atteso a Cento: «Qui ho rapporti di stima, affetto e amicizia che continuano anche dopo tanti anni - ammette Vandoni -. Ho visto gente di Cento anche domenica scorsa al Paladozza, uno di loro era Stefano Giorgi; mi ha portato una maglia di quella Benedetto da lui sponsorizzata negli anni Novanta, un’emozione indescrivibile. Abbiamo ricordato momenti bellissimi trascorsi a Cento durante quell’esperienza di vita che è rimasta nel mio cuore. L’anno scorso, quando allenavo Alessandria, i tifosi mi premiarono con una targa che confermava come io ero e sarei rimasto per sempre uno di loro: sono cose che toccano ed emozionano».

Visto questo affetto verso Cento c'è mai stata la possibilità di tornare su questa panchina? «Dovete chiederlo ad altri - continua Vandoni- e comunque, allenando la Fortitudo, ho realizzato un obiettivo della mia vita. Sono contento per Cento che abbia trovato un assetto societario e un allenatore che reputo bravo e preparato come Marco Albanesi; l’anno scorso volevo fare delle amichevoli contro Albanesi, perchè le sue squadre giocano bene, e così sarà anche per Cento. Ci precede in classifica e ora è normale: Cento ha una squadra completa, ben organizzata. È sempre superficiale parlare degli assenti, ma noi non abbiamo mai fatto un allenamento con tutti gli effettivi: prima Samoggia, poi Sorrentino, ora Lamma; tutti infortunati con tempi di recupero lunghi. Cento sabato è favortita».

Lamma starà fuori o è solo pretattica? «Ma quale pretattica! Lamma non si allena e non gioca. La pretattica va bene nel calcio, oggi noi siamo questi e cercheremo di vendere cara la pelle. Mio obiettivo di questi giorni è organizzare bene le rotazioni contro una squadra più lunga e che per di più gioca in casa. Mi mancheranno due quinti del quintetto, giocheremo col cuore. Di una cosa sono certo: comunque finisca questa partita, sabato sera l’Emilia sportiva darà dimostrazione di sportività e maturità; il derby sarà sicuramente teso, com’è giusto che sia, ma nel rispetto della cultura che caratterizza queste squadre, tifosi e società».

Simone Gagliardi