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Terremoto Inter Moratti si dimette «Presto capirete»

Terremoto Inter Moratti si dimette «Presto capirete»

Le frasi sul passivo dell’amministratore Bolingbroke e di Thohir all’origine dell’addio, via anche il figlio e Ghelfi

24 ottobre 2014
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MILANO. Moratti lascia l’Inter: un comunicato annuncia la sua rinuncia alla carica di presidente onorario. Con lui vanno via il figlio Angelomario, Rinaldo Ghelfi e Alberto Manzonetto. Un terremoto che sancisce la fine di una storia lunga quasi una vita. La nota diffusa da Internazionale Holding coglie tutti di sorpresa anche se i segnali di una rottura con Thohir potevano essere captati. «Internazionale Holding srl – si legge – comunica che in data odierna (ieri, ndr) il dott. Angelomario Moratti, il dott. Rinaldo Ghelfi e il dott. Alberto Manzonetto hanno rassegnato, ciascuno a titolo individuale, le proprie dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione della società Fc Internazionale Milano Spa. Internazionale Holding Srl comunica, inoltre, che il dott. Massimo Moratti in data odierna ha rinunciato alla carica di presidente onorario di Fc Internazionale Milano Spa gentilmente offertagli da Erick Thohir nel novembre dello scorso anno». Eppure le ragione del gesto di Moratti non sono difficili da ricercare e da spiegare: lunedì scorso all’assemblea dei soci, il Ceo Michael Bolingbroke, al fianco del presidente Thohir e di fronte ai giornalisti, addossava le responsabilità del passivo (circa 100 milioni di euro) ai guasti della passata gestione, la stessa che ha fatto dell’Inter una società appetibile sul mercato grazie ai tanti titoli in bacheca. Lo stesso Bolingbroke ammoniva: guai a ripetere gli errori del passato. Parole pesanti in un contesto sbagliato, parole che hanno avuto un impatto su Moratti che ha così maturato la decisione di uscire definitivamente di scena.

La situazione economica dell’Inter era ampiamente nota: Thohir e la nuova cordata indonesiana hanno avuto modo di studiarla e di passarla al setaccio in una lunga e sfibrante trattativa per acquistare le quote di maggioranza. Moratti deve aver fatto queste valutazioni quando ha deciso di lasciare, arrabbiato e amareggiato per l’atteggiamento di Thohir e dei suoi uomini. Poco o nulla c’entra invece la sgarbata risposta di Mazzarri a Moratti il quale aveva detto che il destino degli allenatori dipende dai risultati e che se questi non arrivano sono guai per qualsiasi tecnico. «Non ho tempo di pensare a ciò che ha detto Moratti – diceva ieri Mazzarri – quindi neppure a disperdere energie per rispondergli. Sono concentrato sul Saint Etienne. Voglio solo che i miei giocatori crescano sotto la mia direzione e rendano al massimo». Un’uscita infelice che comunque deve aver irritato Moratti: era stato proprio l’ex presidente a puntare su Mazzarri dopo l’esonero di Stramaccioni. Parole ingrate secondo l'ex presidente che ha detto che nei prossimi giorni si capiranno i motivi delle dimissioni di oggi. Un addio pesante anche per Thohir che ora – da solo e senza alcun parafulmine – dovrà mostrare quello che davvero sa fare e dice: «Rispetto la decisione.Ora però rivedrò alcune scelte».