La Nuova Ferrara

Sport

BASKET A2 SILVER

La Mobyt si spegne un po’ alla volta

La Mobyt si spegne un po’ alla volta

A Verbania una gran partenza e poi il corpo a corpo. Nell’ultimo quarto però Omegna decolla e vince

26 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





VERBANIA. Piccoli passi in avanti. Nello sport vanno bene anche quelli. Ma quando perdi una gara perché a lungo cedi al nervosismo, e la mente si annebbia inutilmente, allora le cose non vanno proprio bene. Poi è ovvio: se vedi il bicchiere mezzo pieno, si può dire che uscire dal parquet del Pala Battisti con un passivo di sette punti, per la Mobyt significa aver fatto qualche passo in avanti. L’ultima volta a Treviglio, che è stata anche la prima trasferta della stagione, era andata malissimo.

Se invece vedi il bicchiere mezzo vuoto, o cerchi di analizzare più freddamente il trend della squadra, allora metti l’accento sul fatto che Ferrara è partita bene, poi ha visto spegnersi letteralmente la luce, soprattutto dal punto di vista mentale. Perché quando, dopo aver retto il corpo a corpo con la Paffoni nel terzo quarto, c’era da tenere i nervi saldi e cercare di portare la gara fino alla fine, la Mobyt ha perso la bussola oltre che la testa. E quando la fai contro una squadra solida e cinica come Omegna, fare risultato diventa estremamente difficile. Com’è successo.

Per raccontare ciò che ha fatto di buono ieri la Mobyt, bisogna iniziare dall’inizio. Perché Ferrara è riuscita a sorprendere Omegna giocando con sale in zucca e tanta pazienza. Quello che andava fatto, controllando i rimbalzi e tenendo in difesa. In poco tempo Ferrara è andata avanti di 14 punti (4-18 al 6’) ed ha continuato a tenere lontani i padroni ci casa anche nel secondo quarto. Con una bella girata in area di Pipitone, ecco anche il 20-34 del 12’. Ma poi voilà, il black out. Huff (ancora negativo) sbaglia un paio di tiri aperti, Hasbrouck prende solo il ferro da lontano e la Paffoni capisce che è il momento per tirare fuori la testa dall’acqua. Cesto di Masciadri, un altro di Conger, mentre la Mobyt deve rifugiarsi da Benfatto, unica soluzione plausibile in momento in cui fatica a fare tutto. Ferrara si spegne, Omegna prende il volo. E lo fa con due schiacciate spettacolari di Conger: la prima staccando da fuori area, la seconda a due mani.

Applausi a scena aperta per l’americano che poi lascia il palcoscenico a Masciadri per la tripla: al 17’ è 31-36. Il parziale è di 11-2 per la Paffoni. Passano i minuti, la Mobyt resta in vantaggio, ma si vede che fatica parecchio a reggere il ritmo di Omegna. Saddler ruba palla e vola in contropiede. Ci mette una pezza Castelli, ma Tavernelli infila il 39-42 al 19’. Amici forza da lontano, Ferri perde palla a Gurini segna il “-1”. Per fortuna che la sirena manda tutti negli spogliatoi, rimandando di qualche minuto il sorpasso della Paffoni che arriva al 23’ sul 48-47. Inizia un lungo corpo a corpo dove segnano molto Saddler e Hasbrouck, ma è di Conger il 65-57. Sotto di 8 la Mobyt deve solo stringere i denti e provare a restare attaccatta alla partita. Invece, al posto di difendere e fare qualche tagliafuori in più, la Mobyt cede al nervosismo.

Falli banali, troppi errori e poco basket. Al 31’ ecco il -10 sul 69-59: canestro di Masciadri che si prende il rimbalzo in attacco e segna. Tiene Benfatto, Huff continua a sbagliare, ci prova Hasbrouck con qualche magia, ma Omegna segna dall’area, prima che Tavernelli inizi il suo show da lontano. Ferrara è imbalsamata sul -12 del 36’ (76-64). Giocatori fermi in attacco, difesa inefficace. L’unico che ancora ci mette un po’ di grinta è Castelli che schiaccia il 76-66 al 37’. Servirebbe uno scatto di rabbia, ma invece sono solo errori. Di Amici e Ferri. Mentre Tavernelli, sempre da tre, fa scorrere i titoli di coda. Peccato. Poteva andare molto meglio. Ma almeno, per la Mobyt, non è andata così male come a Treviglio.

Mauro Cavina

©RIPRODUZIONE RISERVATA