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Milan, ostacolo viola Inzaghi: «Io scarso? Ho segnato 316 reti»

Milan, ostacolo viola Inzaghi: «Io scarso? Ho segnato 316 reti»

Montella: «Quando giocava tecnicamente non era forte» Il rossonero risponde per le rime: «Battiamo la Fiorentina»

26 ottobre 2014
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MILANO. Quanto vale il marchio Milan a livello economico e mediatico lo ha spiegato il presidente Silvio Berlusconi davanti a una decina di potenziali investitori, lasciando «a bocca aperta» Filippo Inzaghi. Dimostrare il valore attuale della squadra è invece responsabilità dell'allenatore, consapevole che sarà un test significativo la sfida di domani contro la Fiorentina, guidata un altro ex centravanti, Vincenzo Montella. I due si sono incrociati spesso, e in questi giorni Montella ha rivelato di non capacitarsi ancora di come Inzaghi riuscisse a segnare tanto. «Dice che non ero forte tecnicamente? Se mi trova uno che fa 316 gol mi fa un piacere...», ha sorriso ma non troppo l'allenatore rossonero, che nel suo nuovo ruolo a Milanello è utilizzato dalla società anche come uomo immagine, tanto che Berlusconi e sua figlia Barbara lo hanno voluto al loro fianco davanti ai manager ospiti di un pranzo di promozione commerciale. «Mi ha fatto molto piacere. È stato molto gratificante e acculturante ascoltare per quattro ore il presidente. Ha dato spettacolo e fatto capire perché è Silvio Berlusconi, mostrando le doti manageriali e di dialettica - ha raccontato Inzaghi -. È chiaro che il mestiere dell'allenatore sta cambiando, ma io sono appena arrivato e voglio essere apprezzato per il lavoro in campo».

Finora i risultati hanno attirato solo complimenti, e lo stesso ex attaccante è sorpreso dal quarto posto. «A inizio campionato avrei messo dieci firme per giocare ora contro la Fiorentina con cinque punti di vantaggio», ha assicurato Inzaghi, convinto che i viola «al completo siano al livello di Juventus e Roma. Giocano un grandissimo calcio, per questo in Europa faticano meno delle altre - ha osservato -. A Salonicco - ha osservato - hanno giocato una grandissima partita con uno solo dei titolare che scenderanno in campo con noi».

Dal canto loro, i rossoneri sono reduci dalla «miglior partita della stagione» secondo Inzaghi che dopo la vittoria di Verona avverte: «Non possiamo permetterci un passo indietro. Abbiamo voglia di fare una grande partita, lo respiro nell’aria e mi piacerebbe rivedere il San Siro bolgia che conosco io. Il dodicesimo uomo in campo ci serve e può darci la carica». Gli undici in campo sono praticamente decisi. Confermato Honda fra Menez, Torres ed El Shaarawy uno andrà in panchina.