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Vendetta Fortitudo e la Tramec deve girare pagina

Vendetta Fortitudo e la Tramec deve girare pagina

Serie B. I bolognesi riscattano il playoff perso l’anno scorso Albanesi: «Troppo perimetrali e lunghi poco coinvolti»

27 ottobre 2014
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CENTO. Vendetta Fortitudo: orgoglio e spirito di rivalsa. Sabato sera l’Aquila bolognese ha sfruttato la serata no della Tramec ed ha vendicato la sconfitta playoff di qualche mese fa espugnando con merito il PalaBenedetto. Quasi mai in discussione il successo della squadra di Vandoni. Brutta la Tramec, troppo brutta per essere vera. Poco gioco di squadra, pochi ribaltamenti, mai coinvolti i lunghi. Tiri presi spesso senza ritmo, a volte senza senso. Nessuna iniziativa per cercare di caricare di falli una Fortitudo già rimaneggiata dalle assenze di Sorrentino e Lamma; niente di tutto ciò, solo tanto gioco perimetrale che serve a poco: non fa muovere la difesa e crea staticità sotto i tabelloni.

Cento ha fatto il gioco di una Fortitudo a cui sono bastate percentuali decenti per comandare quasi sempre la partita. Da salvare solo la reazione finale della Tramec, reazione più d’orgoglio che altro. Per tre volte i biancorossi hanno avuto la possibilità di impattare da tre, ma quando le cose non vanno... La sconfitta ci sta, non è una tragedia, anche se era il derby contro la blasonata Fortitudo, che non è uno schiacciasassi ma una squadra di tutto rispetto. Fa riflettere il modo in cui è arrivata; perché nonostante le precedenti vittorie non è la prima volta che la Tramec gioca male.

Lucido l’esame di Albanesi che non nasconde: «E’ stata una partita molto intensa, fisica come ce l’aspettavamo. Partite come queste si giocano lottando su ogni pallone, spesso ci siamo fermati a guardare. Dopo un buon inizio abbiamo pagato il finale negativo del primo quarto ed un secondo parziale da dimenticare. Siamo stati troppo perimetrali, ci siamo intestarditi a tirare da tre punti senza muovere la difesa; non l’abbiamo mai attaccata con penetrazioni cercando anche il fallo. Abbiamo coinvolto pochissimo i lunghi come avremmo dovuto. Poi c’è stata la reazione nell’ultimo periodo, ma purtroppo è arrivata la sconfitta: deve servirci da lezione».

Al di là della sconfitta è il gioco che lascia perplessi. Che ci fosse da lavorare si sapeva, ma che si fosse così indietro no. Alcune riflessioni: Cutolo (un lusso per la serie B), è pericoloso soltanto da tre e sabato ha tirato con un 2/7; Carretti con un 1/5 da due ma con il primo tiro da centro vero effettuato al 22’; Di Trani ha tirato con un modesto 1/9 da tre punti. «Cutulo è sceso di categoria - continua coach Albanesi - stiamo lavorando per cercare di coinvolgerlo maggiormente e renderlo più pericoloso anche vicino al ferro; per Carretti vale quanto già detto e cioè che non stiamo coinvolgendo i lunghi giocando in modo troppo perimetrale. Di Trani ritengo, invece, abbia disputato una buona partita perché è stato l’ultimo ad arrendersi».

Chi ha vinto il derby sono stati invece gli “Old Lions” che assieme agli amici gemellati della Fossa dei Leoni di Bologna hanno raccolto 1600 euro donati in beneficenza prima della partita al piccolo Michael che necessita di importanti cure.

Simone Gagliardi