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Spal, un dubbio in attacco Capece crede nel successo

Spal, un dubbio in attacco Capece crede nel successo

Finotto e Germinale si giocano una maglia. Il centrale: «Mettiamocela tutta»

30 ottobre 2014
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Partitella di metà settimana ieri al Centro di via Copparo con un mister Oscar Brevi che ha, come consuetudine, mischiato le carte a sua disposizione non dando indicazioni precise sulla formazione della Spal che sabato pomeriggio affronterà al "Paolo Mazza" L'Aquila con fischio d'inizio alle 16. Ieri con l'eccezione dei soli Gasparetto - pomeriggio di corsa nel suo percorso di recupero dopo la distorsione al ginocchio - e Legittimo che ha lavorato ancora a parte per via di un affaticamento muscolare, tutti i giocatori della rosa biancazzurra hanno disputato il test in famiglia.

Una Spal "gialla" era schierata con Menegatti in porta, una linea difensiva con Ferretti, Aldrovandi, Silvestri, Giani (pienamente recuperato) e Rosina, un centrocampo con ai lati di Togni, Gentile e Di Quinzio e un attacco con Finotto e Germinale. Squadra che ha avuto la meglio su una Spal "blu" composta da Albertoni, una difesa con Lazzari, Laquaglia, Sorrentino e Landi; Capece, Filippini e Bellemo nel mezzo e il tridente De Cenco-Fioretti-Veratti davanti. Sotto gli occhi attenti del presidente Walter Mattioli e del direttore sportivo Davide Vagnati sono andati a segno Germinale su un rigore da lui stesso conquistato e Rosina nel primo tempo e Finotto nella seconda mini-frazione. Nell'ottica della formazione anti-L'Aquila, visto che in casa Spal si continua a non manifestare preoccupazione per la situazione di Legittimo, l'unico dubbio sembra essere in avanti tra Germinale e Finotto. Davanti a Menegatti la difesa - che perde lo squalificato Silvestri - dovrebbe vedere schierati Ferretti a destra, Aldrovandi, Capece e Giani al centro e Legittimo a sinistra; nel mezzo del campo dovrebbe rientrare Filippini dopo la squalifica e comporre il reparto assieme a Togni e a Landi; in avanti l'unica incognita sembra essere legata a chi sarà il compagno di Fioretti. Oggi al Centro di via Copparo allenamento mattutino dalle 10.30 a porte chiuse.

Il punto di Giorgio Capece:

«Ci stiamo preparando bene per la partita contro L'Aquila - esordisce l'ex ascolano - dobbiamo rimanere concentrati. La prestazione in tutte le ultime gare non è mai mancata e brucia ancora la sconfitta a Prato legata ad un episodio particolare. La vittoria di Grosseto è stata molto importante: in una partita molto difficile contro una buona squadra, molto forte anche in attacco, siamo riusciti a sfruttare le nostre occasioni».

La migliore della Spal fuori casa: «Noi abbiamo giocatori molto veloci che sono sicuramente molto bravi a ripartire ma anche in casa con il fondamentale apporto dei tifosi abbiamo fatto buone partite. L'importante è riuscire a dare continuità ai nostri risultati».

Un Capece che, arrivato come centrocampista, ormai viene sempre più utilizzato in pianta stabile come difensore: «Io sono a disposizione completa del mister che prende le decisioni. Mi sto adattando al ruolo ed è fondamentale l'approccio che si ha con la testa. Giocando poi a tre dietro non devo stare stretto in marcatura come gli altri due miei compagni».

E a volte c'è anche la possibilità di impostare dando alla Spal una sorta di secondo regista: «Romulo Togni - analizza Capece - è fondamentale per noi, spesso viene marcato molto stretto dai nostri avversari e magari ne posso trarre vantaggio io in certe situazioni in fase di impostazione».

Al "Mazza" è in arrivo L'Aquila: «Abbiamo visto la loro gara contro il Pisa: è stata una partita molto strana in cui si sono anche visti annullare dei gol. Arriveranno arrabbiati e sono un gruppo che gioca insieme da tempo. Dovremo giocare come abbiamo fatto nelle recenti partite e se ce la metteremo tutta sono convinto che faremo risultato».

Il campionato sembra essere molto equilibrato: «Abbiamo visto - chiude Capece - che tutti possono vincere o perdere con tutti: ci sono tante squadre raccolte in pochi punti e il nostro obiettivo è lavorare perchè la Spal possa rimanere lì in alto il più possibile».

Andrea Tebaldi

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