Il Pisa sancisce la crisi della Spal
Serie C. Ko ingiusto, all’89’ rigore fallito da Germinale, ma 4 punti in 5 gare sono pochi
FERRARA. Spal in crisi. Lo dicono i risultati, a dispetto della prova di ieri sera. Biancazzurri sconfitti in casa dal Pisa, globalmente contro il corso del gioco, ma sconfitti. Se non fai mai gol, se non osi nelle mosse e se non vinci in casa da due mesi (2-0 alla Luchese il 28 settembre), qualche motivo ci sarà. Bilancio: 4 punti nelle ultime 5 gare, novembre nerissimo, addio ai sogni del presidente Mattioli se gli obiettivi dovevano essere determinati dall'andamento di questo mese, considerato "della verità" . Male, molto male, anche se col Pisa la Spal ha fatto meglio rispetto alle ultime uscite ed almeno il pareggio ci sarebbe stato. Ma quando non hai il guizzo e quando allo scadere sbagli un rigore come quello fallito da Germinale, è dura fare strada.
Crollo del pubblico, come da legittimi timori del patron Colombarini dopo le ultime prove (e complici venerdì sera, tv e umidità): 1.300 sportivi in meno rispetto alla gara con l'Ancona. Spal (senza lo squalificato Ferretti) con formazione e modulo annunciati (rientro di Togni in regia e Gasparetto - dopo due mesi - in difesa). Pisa, senza gli infortunati Paci, Arma (grande ex) e Napoli, rivoluzionato e improvvisato, con un teorico 3-5-1-1 ad assetto variabile in base agli spostamenti di Morrone e Finocchio, e col "povero" Frediani sacrificato a fare tutta la fascia. Gara bloccata, vivacizzata da due tentativi di autogol: all'8' con una deviazione della barriera spallina su punizione di Sini, ed al 24' quando il Pisa mette in angolo la punizione da destra di Togni. Per il resto, molto poco. Con qualche distinguo. Meglio il Pisa all'inizio, con la Spal abbastanza ferma e mai ad accompagnare l'azione, essenzialmente animata dagli spunti di Lazzari a destra (dall'altra parte i biancazzurri non hanno mai giocato). Poi la crescita della squadra di casa. Spal più aggressiva, col pressing a dare fastidio al lento centrocampo toscano. Evidente la lievitazione spallina, sfociata nell'occasionissima del 31' quando il dormiente Sini si fa rubare palla da Germinale che mette Fioretti solo davanti a Pelagotti: incredibile tiraccio alto. Spal insistente ed al 41' è Germinale a far gridare al gol incornando alla perfezione la punizione di Togni: miracolo di Pelagotti che si stende a deviare in corner. E dall'angolo Silvestri mette fuori di poco. Il vantaggio della Spal non sarebbe stato immeritato.
Avvio di ripresa sulla stessa falsariga, con Germinale che al 3' vede la sua conclusione deviata in calcio d'angolo. Ma un minuto dopo è il pisano Morrone a mangiarsi la chance calciando fuori di sinistro da ottima posizione. Un episodio. Pisa in affanno, infatti Braglia si corregge mettendo Dicuonzo per Mandorlini e passando al 3-4-3 con Frediani avanzato. Spal arrembante pur se improduttiva nei sedici metri. Dentro Di Quinzio e De Cenco per dare più qualità e più efficacia, ma cambi testuali: la punta non poteva rilevare un mediano, per osare di più contro una squadra da 0-0? Al 26' magnifica punizione di sinistro, da destra, di Giani, con Pelagotti ancora superbo nel togliere il pallone dal "sette". Al 32' grandissima palla di Togni per Lazzari che entra in area e va a terra su spinta di Costa: rigore reclamato ma non concesso. Molta più Spal rispetto al Pisa. Come non detto. Infatti passa il Pisa. Tenace Giovinco, Gyasi ci crede e in area sulla destra riesce a mettere in mezzo e all'indietro, all'altezza del secondo palo arriva Rozzio - libero - ed il suo sinistro è vincente. Si chiama concretezza. Ma è evidente che la Spal non ha peso offensivo: un gol (Germinale a Piacenza) nelle ultime cinque partite. Dentro Finotto per Legittimo, al fine di tentare il tutto per tutto. Occasionissima al 43: Sini mette giù Di Quinzio, è rigore. Dal dischetto va Germinale. Prima scivola, cade. Poi, di destro, calcia altissimo. Mai visto. La gara finisce tra fischi e proteste assordanti.
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