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Mangiaebevi-Roseto, spareggio nella storia

Mangiaebevi-Roseto, spareggio nella storia

Basket: a maggio 1983 la sfida salvezza dei biancoverdi con gli abruzzesi finisce in un libro

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«Eravamo una squadra di dieci esordienti, me compreso» racconta l’allenatore Marco Calamai. A tornare su quella mitica sfida è Lorenzo Sani, inviato del Quotidiano Nazionale, che ha da poco pubblicato il libro “Vale tutto. Le storie segrete della pallacanestro italiana” (Italica Edizioni). Per quasi tutta l’annata, Ferrara gode di un piccolo vantaggio su Roseto. Pure quattro rassicuranti punti a due giornate dal termine della stagione regolare. Solo che alla penultima gli abruzzesi vincono, mentre la Mangiaebevi perde a Udine. Il calendario è beffardo: scontro diretto in Emilia all’ultimo tuffo.

Tutto sbagliato

«Devo fare ammenda e ammettere di aver sbagliato completamente l’approccio - riconosce oggi Calamai -. Durante la settimana curai esclusivamente l’aspetto tattico, feci una testa così ai miei giocatori, provammo di tutto, anche difese e soluzioni che non avevamo mai abbozzato prima di allora. Sbagliai a non farli correre e quell’errore risultò fatale». Punteggio finale in un palasport di piazzale Atleti Azzurri d’Italia ammutolito: 81-70 per Roseto, guidata da Pondexter (31 punti); per Ferrara bene Albertazzi (20), deludenti Charles Jordan e John Ebeling.

E ora?

E adesso? Spareggio in campo neutro, appena sette giorni dopo. «A quel punto tutti, stampa in testa, sostenevano che Ferrara non avesse speranze - ricorda Calamai -. Da Roseto si mobilitarono tremila tifosi, noi facemmo il record e riuscimmo a portarne mille a Livorno. Mi guardai bene dal commettere gli errori fatti nella preparazione della partita che avevamo appena perso». Un’intera settimana di contropiede fisso, cinque contro cinque e partite di calcetto: «Contrariamente a quanto era accaduto nella precedente prestazione, siamo riusciti a correre, a purificare l’anima della squadra e le menti dei ragazzi, spazzando via tutte le paure». L’attacco va a mille: Ebeling ne mette 26, Jordan 24, Albertazzi 15, ma il vero eroe è Marco Monari capace di 26 punti, contro gli 0 di sette giorni prima e una media stagionale di 6,3.

Lo picchiavo e andava dritto

E Pondexter, di cui Albertazzi diceva che «più lo picchiavo, più lui andava dritto per la sua strada e faceva canestro»? Ingabbiato da una difesa mista, quattro a zona e uno a uomo su di lui. L’americano segna comunque 28 punti; tuttavia, scrive Sani, “si dice che avesse già in tasca un contratto molto ricco con Venezia, dove poi in effetti giocò la stagione successiva. E’ sempre difficile accettare la sconfitta della propria squadra senza trovare un capro espiatorio”. A gioire invece sono i “bostoniani” della Mangiaebevi, vincenti 96-84.

Il sospiro

Un sospiro di sollievo indimenticabile. Ancora oggi, più di trent’anni dopo. Una vicenda epica, tanto da finire in un libro.