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«Far giocare i giovani e non pagare stipendi»

Promozione. Il sindaco replica al vicepresidente dimissionario Calderoni Fabbri: queste le idee dell’amministrazione per il rilancio del Comacchio Lidi

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COMACCHIO. Il botta e risposta fra Comacchio Lidi, intesa come società calcistica, e l’amministrazione comunale va avanti. Ed è il sindaco Marco Fabbri a replicare.

«Il vicepresidente dimissionario del Comacchio Lidi Bruno Calderoni nel suo intervento a pagina 34 de “La Nuova Ferrara” di martedì scorso pensa di liquidare le note problematiche societarie - interviene il primo cittadino comacchiese - scaricando sull’attuale amministrazione comunale colpe d’immobilismo. Calderoni sa bene che questa amministrazione sin dal suo insediamento ha preso a cuore i problemi che il Comacchio Lidi si trascina da vecchia data, incontrando a più riprese i suoi vertici e studiando con loro possibili vie d’uscita per salvare la squadra. Calderoni è ben consapevole di accusare ingiustamente l’amministrazione comunale di sordità, nè è plausibile affermare che negli anni si siano succedute dirigenze, nessuna vista di buon occhio dall’amministrazione comunale. Nelle settimane scorse - prosegue il sindaco- è apparsa la notizia sui quotidiani, mai pienamente smentita dalla società, di presunti debiti che sfiorano i 500mila euro, dei quali non possono di certo farsi carico i cittadini del Comune di Comacchio. Ciascuno esercita il proprio ruolo e quello dell’amministrazione consiste nel prendersi a cuore i problemi, a prescindere dai nomi e cognomi di coloro che rivestono ruoli apicali nelle società sportive in crisi. Calderoni non spacci per mancanza di voglia o mancanza di tempo una proposta operativa non gradita e, dato che reclama progetti concreti, dica apertamente qual è la ricetta che propone per il superamento della crisi, senza incolpare di lassismo l’amministrazione. Le nostre proposte per ridare dignità al calcio comacchiese sono le seguenti: puntare sui giovani, vedendo giocare in prima squadra i ragazzi comacchiesi del vivaio, ad oggi scarsamente utilizzati e valorizzati; non pagare stipendi ai calciatori, perché lo sport - conclude il sindaco - dev’essere un divertimento».