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Addio a Gibì Fabbri

Gibì Fabbri portato in trionfo da Lancini e Brescia
Gibì Fabbri portato in trionfo da Lancini e Brescia

Nella notte si è spento un simbolo della Spal e di Ferrara

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FERRARA. La Spal e il calcio italiano sono in lutto. E’ morto Gibì Fabbri, uno dei più grandi allenatori del panorama nazionale. Classe 1926 (era nato l’8 marzo), ex calciatore di buon livello (Centese, Messina, Modena e Spal tra le altre), il suo nome resterà legato per sempre al “Real” Vicenza di Paolo Rossi (che lui fece diventare Pablito), ma anche ai trionfi con la Spal. Dai titoli nazionali con De Martino e Primavera, alle promozioni del 90/91 e 91/92 che portarono i biancazzurri dalla C2 alla serie B, riaccendendo il grande entusiasmo della città. Da tempo malato, il grande Gibì è andato spegnendosi lentamente fino all’addio avvenuto nella notte.

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La Spal ha immediatamente espresso la propria partecipazione per la scomparsa di Gibì Fabbri. Questo il messaggio apparso sul sito ufficiale della società biancazzurra: La società SPAL si unisce al grande dolore della famiglia Fabbri e di tutti i tifosi spallini che in questi decenni hanno stimato e apprezzato non solamente le qualità tecniche e agonistiche, tattiche e filosofiche del suo calcio, ma soprattutto la spiccata semplicità del MISTER. Nessuno degli attuali patron, presidente e dirigenti dimenticherà mai quando GB Fabbri, all’arrivo in biancazzurro della proprietà Colombarini nell’estate del 2013, diede la sua “benedizione” a questa società dopo anni difficili e anonimi. Il vuoto lasciato da GB Fabbri è sicuramente incolmabile, ma rimangono pagine e pagine di storie, racconti, leggente, parole e battute che ogni persona da lui conosciuta porterà nel cuore fino al termine dei propri giorni.