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Trionfo netto e meritato, Giani il simbolo

Trionfo netto e meritato, Giani il simbolo

FERRARA. La storica (perchè tale è) promozione della Spal in serie B rappresenta un traguardo totalmente netto, logico, meritato, legittimo, sacrosanto. Nessuno può obiettare, emettere qualsivoglia...

19 aprile 2016
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FERRARA. La storica (perchè tale è) promozione della Spal in serie B rappresenta un traguardo totalmente netto, logico, meritato, legittimo, sacrosanto. Nessuno può obiettare, emettere qualsivoglia critica, minimizzare. Gli alibi che si cercano, ed i bassi sospetti (o simit tali) che si fanno aleggiare da qualche parte si commentano da soli: semplicemente ridicoli.

La Spal ha condotto una stagione tutta al vertice. Costantemente al comando, dalla prima giornata ad oggi. Ha il miglior attacco, la miglior difesa, il maggior numero di vittorie, il minor numero di sconfitte. Serve altro? Se serve, aggiungiamo che è un trionfo figlio della continuità, del finale (o della seconda parte) dello scorso campionato. Radici profonde, dunque.

Ci viene chiesto chi sia stato, chi sia, il miglior giocatore della Spal. Si possono citare bomber Cellini e Mora, si può parlare di Cottafava (da molti additato come l’elemento-chiave, col suo arrivo nel gennaio 2015, per stabilizzare l’edificio, portando in dote anche carisma e leadership), si può sottolineare come Zigoni non abbia mai segnato tanto come con questa maglia e questo allenatore. Si può rimarcare il bel futuro che attende Ceccaroni. In assoluto, però, non sappiamo dire chi sia il migliore. Ma riteniamo di poter indicare il simbolo di questa Spal: Nicolas Giani.

È lui che ergiamo a ideale rappresentante del trionfo. Giani perchè l’anno scorso a Carrara ha segnato l’incredibile gol che poteva valere i play off e sancire una memorabile rimonta. Giani, soprattutto, perchè ha sempre avuto un comportamento che dire encomiabile è poco. Ha giocato cinque anni in B, vanta oltre 100 presenze in cadetteria, eppure ha sempre accettato qualsiasi scelta, in queste stagioni spalline, ha assorbito le critiche, ha dribblato gli elogi; è stato utilizzato in vari ruoli, è stato messo in panchina, è rientrato. Mai una mezza parola. Ha dato l’esempio, con i fatti. Un leader per comportamento, e per il grande torneo disputato. (p.n.)