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Niente gara, trionfo Goggia La Coppa di libera è sua

Niente gara, trionfo Goggia La Coppa di libera è sua

L’azzurra centra il bis dopo la vittoria del 2018: successo meritato Avrei preferito giocarmela, ma prima dell’infortunio avevo dominato

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ROMA. Un trionfo che sa di rivincita, per quei mondiali attesi da protagonista e sfumati a pochi giorni dal via per un infortunio. Sofia Goggia alza al cielo la sua seconda coppa di discesa (l’altra vinta nel 2018): a Lenzerheide, dopo le gare annullate causa maltempo, il trofeo finisce nelle mani dell’azzurra che prima dello stop aveva dominato la stagione. Ma in Svizzera Sofia era arrivata per lanciarsi in pista, dopo un recupero lampo e la voglia di dimostrare a tutti che fisico e testa c’erano. «La vittoria è schiacciante, è stata una stagione memorabile, ma volevo giocarmela» ha detto l’olimpionica della neve, che chiusa questa coppa del mondo guarda già ai prossimi obiettivi. Primo fra tutti i Giochi invernali di Pechino 2022.

«La vittoria più importante è quella che deve ancora arrivare, mentre la cosa più importante nello sport sono i risultati e ora già penso alla prossima, alle Olimpiadi in Cina» dice l’azzurra, che guarda allo sport a 360 gradi, ora che ha anche un sottosegretario come l’olimpionica della scherma Valentina Vezzali? «Io investirei sull’istruzione – Goggia – in Italia il sistema è arcaico. Non è possibile che una come me per recuperare, viste tutte le ore perse per gli allenamenti, debba ricorrere alle scuola privata. Io investirei in questo campo».

La soddisfazione più grande ora è la risposta che ha dato ancora una volta di sé, tornando sugli sci in tempi record dopo il pesante infortunio che le ha impedito di essere a Cortina. A chi pensava fosse un azzardo rientrare in pista per le finali di coppa, Goggia replica sicura: «Penso di aver dato la dimostrazione di quella che è la mia tempra e voglia nonostante le condizioni avverse – attacca la Goggia nella conferenza online – Vivere una vita senza un obiettivo non ha senso io ho bisogno di dar senso alle cose. Ho dato l’ennesima dimostrazione di quella che sono e di combattere per le cose per cui vale combattere. Anche se non sono al top posso fare grandi cose e l’oro olimpico lo dimostra – ricorda la Goggia – La coppa non l’ho vinta dal divano ma impegnandomi fino all’ultimo e non mi piace l’idea di chi pensa che io abbia accelerato il recupero. È stato un azzardo ponderato». E sulle gare cancellate assicura: «Avrei voluto giocarmela in pista, ma comunque è stata una vittoria schiacciante, il peggior risultato è stato un secondo posto. Ero pronta a giocarmela. È il premio per una stagione magistrale. Questa Coppa di discesa è un premio a quella che è stata una stagione pazzesca, è stata la consacrazione della supremazia e del modo in cui ho sciato in questa disciplina quest’anno. Questa Coppa mi dice: sei riuscita a vincere questa coppa con 5 discese su 8, stando a casa con un perone rotto e mi dice che sono forte». —

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