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Ciclismo. Giro d’Italia: 13ª tappa

Finalmente Nizzolo acuto a Verona Ecco lo Zoncolan

Finalmente Nizzolo acuto a Verona Ecco lo Zoncolan

Il campione d’Europa e d’Italia piazza il primo successo Bernal si conferma in maglia rosa: «Oggi sarà durissima»

22 maggio 2021
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verona. Rischiava di essere un tabù, un incubo senza possibilità di risveglio. Giacomo Nizzolo ci aveva provato ogni qual volta lo sprint era risultato necessario per stabilire vincitori e vinti, restando però sempre a bocca asciutta. Dopo una lunga serie di piazzamenti, il 32enne milanese del Team Qhubeka Assos, campione d’Europa e d’Italia in carica, rompe il ghiaccio e si aggiudica di potenza la 13ª tappa del Giro d’Italia 2021, la Ravenna-Verona di 198 chilometri. Un’azione prorompente, quella del lombardo, che va a riprendere di forza Edoardo Affini, che sembrava lanciato verso la vittoria dopo aver fatto il “buco”. L’azzurro della Jumbo-Visma, però, non aveva fatto i conti con la fame di Nizzolo, che in rimonta va a rovinargli i piani. Per Affini, dunque, un secondo posto comunque di prestigio davanti alla maglia ciclamino dello slovacco e pluri-iridato Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). «Ho deciso di prendere vento invece di restare chiuso, sono felicissimo», le parole a caldo di Nizzolo.

Il colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers) mantiene senza dannarsi l’anima la maglia rosa di leader della classifica generale, che resta immutata. «È stata una tappa tranquilla, il gruppo ha riposato un po’. Siamo stati a ruota, ma ora sarà dura – spiega lo scalatore sudamericano, mettendo nel mirino lo Zoncolan –. Il Giro ha sempre percorsi che mi piacciono, con tappe lunghe e dure. Da adesso in poi le tappe faranno tanta differenza e anche domani (oggi, ndr)ci sarà battaglia». Oggi, infatti, è uno dei giorni cruciali di questo Giro: si disputa infatti la 14ª frazione, la Cittadella-Monte Zoncolan di 205 chilometri. Tappa di montagna divisa in due parti. I primi 130 km sono praticamente piatti anche se sempre in leggera ascesa fino ai piedi della salita di Monte Rest caratterizzata da numerosi tornanti e dalla carreggiata ristretta. Anche la discesa si presenta impegnativa e con molti tornanti. Giunti a Priuso la strada è nuovamente larga. Dopo Tolmezzo e Arta Terme si arriva ai piedi della salita finale anch’essa divisibile in due parti: la prima di circa 11 km con strada larga a tornanti e pendenze attorno al 7-8% e gli ultimi 3 chilometri, con pendenza media di oltre il 13%, molto impegnativi. Lo Zoncolan sarà dunque il primo verdetto inappellabile di questo Giro: chi ha il fiato corto rischia una “cotta” memorabile. —