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l’imperativo del presidente 

Il rilancio di Tacopina «Spal, non fallirò questa missione La base è solida»

Alessio Duatti
Il rilancio di Tacopina «Spal, non fallirò questa missione La base è solida»

Conquistata la salvezza è tempo di pensare al futuro E il massimo dirigente non nasconde l’ambizione della A

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ferrara. L’aver evitato guai concede alla Spal un ulteriore sorriso. Dato dalla tempistica favorevole nel poter iniziare a stilare i programmi della prossima stagione. Notevolmente maggiore rispetto a chi terminerà la propria vicenda sportiva sudando sui campi della serie B nelle prossime intense settimane.

In via Copparo, una volta archiviata anche l’ultima partita col Benevento, sarà tempo di corposi briefing per pianificare ciò che sarà il domani con ordini del giorno dedicati con urgenza alla parte sportiva tra la conferma di Venturato e le valutazioni sui dirigenti dell’area tecnica (Tarantino, Zamuner e De Franceschi); prima di passare al capitolo giocatori, ma senza dimenticare il possibile risvolto della forte amicizia tra Tacopina e Perinetti.

I bicchieri di caffè, le penne, i fogli, i dispositivi elettronici e tutto quanto sarà necessario verranno posti sulle scrivanie dei dirigenti spallini, riuniti simbolicamente nella moderna sala riunioni del “G.B. Fabbri” alla presenza del presidente Joe Tacopina. Che nelle ore precedenti ha rimarcato le sue alte ambizioni da riporre nel progetto Spal dopo la prima non semplice stagione – culminata con l’obiettivo salvezza – dell’ormai famoso piano tecnico triennale volto a riavvicinare i colori biancazzurri al piano principale del calcio italiano, perlomeno ritrovando un alto ruolo di competitività in serie B.

Il resto, eventualmente, lo faranno le variabili del calcio giocato, quelle impossibili da prevedere. Sta di fatto che ai microfoni di Itasporpress il presidente biancazzurro ha ribadito alcuni concetti, uno su tutti legato al suo obiettivo in sella alla vettura estense: «La serie A la vogliamo tutti. Sono venuto qui per riportare la Spal nel massimo campionato e non fallirò la missione. Ora abbiamo una base solida da cui partiremo per la nostra costruzione. Senza dimenticare che questo club ha anche un altro fiore all’occhiello, ovvero il settore giovanile. Che rimane uno dei più importanti e forti in Italia».

Tacopina non ha fatto menzione alla dolorosa retrocessione della Primavera, nella speranza che questa possa ripartire al meglio e riconquistarsi il principale campionato a livello giovanile la cui grande vetrina permette non solo pura visibilità, ma spazio concreto per testare la crescita di giovani da inserire nel palcoscenico dei grandi il prima possibile. Retrocessione – fortunatamente – che non si è verificata per la prima squadra. Per un sospirone liberatorio generale che lo stesso Tacopina ha potuto vivere in prima persona nel pomeriggio al fianco della tifoseria ferrarese, durante la gara col Frosinone: «Sono più sollevato che felice – dice il presidente –, ovviamente mi sforzo sempre di fare il meglio possibile. Sono contento di poter ricominciare da zero il prossimo campionato per raggiungere gli obiettivi sia a breve che a lungo termine. Dico anche che non avremmo dovuto metterci in una situazione complicata come accaduto quest’anno, visto che siamo stati costretti a vincere la penultima giornata per raggiungere la salvezza. Ma io, a differenza di altri, non ho mai smesso di credere in questa squadra».

E ancora sul pubblico: «Sono orgoglioso di come abbiamo vinto col Frosinone anche per i nostri tifosi che ci hanno sostenuti in modo fantastico con lo stadio pieno a darci il 110% per tutti i 90 minuti. Sono onorato di aver ricevuto l'abbraccio caloroso di questa grande città e anche della squadra». Tacopina ha aggiunto di aver ricevuto tanti messaggi di congratulazioni, a partire dalla propria famiglia, dai tanti amici stretti ma anche da leggende del calcio tra cui Galliani, Capello, Butragueño. Sollecitato nei giorni scorsi sulle solite questioni riguardanti il discorso del Catania, Tacopina l’ha chiusa così: «Ho davvero finito di sprecare il mio tempo e le mie energie per discutere dei fallimenti degli altri. I miei investitori ed io abbiamo prontamente raccolto e acquistato il 100% di uno dei più grandi club della storia del calcio italiano come la Spal. Lo abbiamo fatto immettendo un’enorme quantità di denaro quest’anno e non ho bisogno di giustificarmi con chi dice sciocchezze senza sapere nulla. Spero solo che tutto vada alla grande in futuro per il Catania e per quelle persone fantastiche che ho incontrato nel mio breve periodo nel capoluogo etneo».



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