Ferrara Un primo passo falso, troppo brutto per essere vero. Perch&eacute; la Spal della nuova annata non sar&agrave; probabilmente sempre quella vista con ordine, personalit&agrave; e colpi ad Empoli (in Coppa), ma nemmeno quella lenta, remissiva e caotica nel weekend ferragostano del debutto in campionato. Certo &egrave; che il test con la Reggina ha deluso ogni dolce aspettativa che la positiva estate spallina aveva ben innescato. I calabresi, con ogni certezza, saranno tra le protagoniste della corsa playoff, ma al “Mazza” si sono presentati senza alcune pedine di rilievo e con quel ritardo generale tra singoli e ambiente causato dalle vicissitudini societarie delle passate settimane. Un gap teorico, con manifestazione pratica al contrario. Calabresi protagonisti e meritevoli dell’intera posta conseguita con agio e ferraresi incredibilmente mosci e disordinati in stile anno passato. Al netto della sacrosanta pazienza che serve alla squadra per completare il proprio percorso di amalgama tra vecchi e nuovi. Probabilmente in questo senso la Spal necessita ancora di tempo, perch&eacute; punti e vittorie nel recentissimo passato sono stati raccolti solo giocando bene e riuscendo a comandare le contese. E lo dicono (anche) le caratteristiche presenti in rosa. La Reggina – gi&agrave; in possesso di una solida difesa e di un bel centrocampo tecnico – &egrave; munita di un tridente rapido, che a tratti pu&ograve; “accontentarsi” di spazi e palle lunghe. I biancazzurri basano il proprio credo sul possesso palla, sullo spostamento della sfera tra lati e reparti e sull’assistenza che bisognerebbe dare ai cacciatori dell’area di rigore schierati davanti al trequartista di turno. Questo, altro tema che scatena il dibattito. Meglio Mancosu o Maistro? Che i due (elementi di assoluto vanto in serie B) possano coesistere &egrave; pensiero credibile, reale, ma a oggi forse ancora poco praticabile. Venturato vede Maistro pi&ugrave; come trequartista che come “mezzo” di centrocampo. Mancosu si mette – anche volentieri – a disposizione come interno, ma le sue caratteristiche di raccordo centrale sono senza ombra di dubbio pi&ugrave; naturali nella posizione occupata sostanzialmente per gran parte della carriera. L’inversione dei ruoli rispetto alla prima uscita &egrave; sicuramente una possibilit&agrave; che Venturato pu&ograve; giocarsi, vista la disponibilit&agrave; e la duttilit&agrave; dei due ragazzi in questione. Tra l’altro in termini di mercato si continua a cercare la mezzala dinamica e vivace (Proia sempre il desiderio) e al momento il nome – gi&agrave; presente – che rispecchia pi&ugrave; queste caratteristiche &egrave; quello di Murgia (entrato all’81’) rispetto ai titolari scelti per la prima. Nel frattempo la Spal sta gi&agrave; lavorando in vista di Ascoli (il gruppo si &egrave; allenato anche nel giorno di Ferragosto) e proprio oggi &egrave; in programma una bella doppia seduta: quella mattutina a porte chiuse, mentre la pomeridiana aperta al pubblico (ore 17 allo stadio). E visto che nel calcio sia le vittorie che le sconfitte vanno interpretate con equilibrio e professionalit&agrave;, c’&egrave; da auspicare che il lavoro svolto possa portare in terra ascolana la giusta intensit&agrave; collettiva che &egrave; mancata all’esordio nella nuova avventura. Contro i bianconeri il compito non sar&agrave; semplice, ma indipendentemente dall’avversario, la Spal tenter&agrave; di ritrovare alcuni suoi principi di gioco. Come l’occupazione maggiore della met&agrave; campo altrui con un possesso di palla efficace, accompagnato da un equilibrio utile in entrambe le fasi. Il tutto alla costante ricerca dei rifornimenti offensivi, al controllo degli spazi preventivi e non, ma soprattutto alla copertura di una difesa lasciata in balia dei propri errori di posizionamento. Anche questi, troppo banali per esser veri. Siamo certi che le analisi – anche le pi&ugrave; severe – siano state fatte nelle stanze tecniche e negli spogliatoi di via Copparo. I drammi no. Quelli vanno lasciati lontani, come giusto che sia. Perch&eacute; siamo solo all’inizio e perch&eacute; le buone premesse per la cavalcata verso la primavera del 2023 non possono esser cancellate da un brutto e fastidioso scivolone. Con l’Ascoli gli stimoli non mancheranno. In quel “Del Duca” recentissima sede del festoso tricolore dell’U18 e gi&agrave; espugnato lo scorso anno dalla prima squadra nell’ottobre 2021. &nbsp;

Ferrara Un primo passo falso, troppo brutto per essere vero. Perch&eacute; la Spal della nuova annata non sar&agrave; probabilmente sempre quella vista con ordine, personalit&agrave; e colpi ad Empoli (in Coppa), ma nemmeno quella lenta, remissiva e caotica nel weekend ferragostano del debutto in campionato. Certo &egrave; che il test con la Reggina ha deluso ogni dolce aspettativa che ...

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L’euforia di Coppa ha avuto breve durata: la Reggina ha colpito

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