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Tra La Mantia e Rabbi, bollicine di una Spal solida

Tra La Mantia e Rabbi, bollicine di una Spal solida

Il pari di Bari ha confermato crescita e potenzialità della squadra di Venturato

05 settembre 2022
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Ferrara Tra gli smaliziati predoni del gol, spunta l’energia fresca del baby sul quale la Spal ha fatto un investimento a lungo termine. Dal San Nicola di Bari la truppa di Venturato torna con un punto rassicurante, corposo perché colto quando pareva matura la sconfitta. Sotto 0-2 all’intervallo, la squadra biancazzurra ha rimontato e il frutto arriva al momento giusto per mantenere gustosa la classifica. Rasoiata con destro chirurgico di Antenucci, l’ex puntualmente a bersaglio e composto dopo il timbro in segno di rispetto per il suo passato ferrarese: 109 partite e 36 gol in casacca spallina. Una stagione cadetta, due meravigliose in Serie A. La zampata di Anteseven sapeva di sentenza.

Tocco in più Invece l’altro mammasantissima, alias Andrea La Mantia, in acrobatica esibizione l’ha riaperta in avvio di ripresa. E lì, la pattuglia di Venturato ha mostrato muscoli e personalità. Voglia e gamba. Ha preso possesso del centrocampo (bene in questo frangente Esposito) piazzandosi nella metà campo barese. A destra Dickmann ha aperto il fronte, a sinistra un Tripaldelli forse mai visto con questo piglio ha fatto altrettanto. E La Mantia è stato totem: punto di riferimento per le sponde, guerriero sui palloni aerei. E di tocco fine. Su uno di questi, il giovane Simone Rabbi ha colto l’occasione: “uno-due” e velenoso rasoterra che s’è spento nell’angolino. Pareggio spallino, meritatissimo.

Ecco, un Rabbi trequartista inserito nel secondo tempo è stato quel tocco in più che ha rimesso la partita di sabato pomeriggio sul piano dell’equilibrio. Prima c’era stato Tunjov, giovane di altrettanta prospettiva ma fuori ruolo. Venturato ha azzeccato il cambio, ma prima... Prima si potrebbe dirla alla Carlo Ancelotti, che elogiato dopo un match svoltato grazie ai suoi interventi a gara in corso, ebbe a dire: “Se ho centrato le sostituzioni significa che prima avevo sbagliato l’undici di partenza”.

Rabbi ha aggiunto un tocco di vivacità, una goccia di energia. Una tecnica apprezzabile e un senso del gol che si sta formando. Su di lui la Spal ha sagacemente investito, incuneandosi su altrui smemoratezze: era del Bologna, che l’ha lasciato libero da vincoli dopo l’esperienza in C col Piacenza che ha prodotto 37 partite e 5 marcature. Il “direttore” Lupo ha fiutato il colpo: contratto di quattro anni per tentare di costruirsi un patrimonio da non dividere con nessuno. I primi vagiti hanno il sapore di sorrisi futuri ed il bilancino con cui il trainer lo sta gestendo, forse sarà meno severo.

Bilancio La prima mini-tranche del campionato (quattro partite) ha già suggerito alcune tracce che andranno seguite con attenzione. La Spal non è stata espulsa dall’astronave. Così è chiamato lo stadio di Bari e - assecondando lo scenario sci-fi - il punto portato a Ferrara consente di rimanere in orbita. La Spal ha, invero, scelto il linguaggio del sottobosco più che dell’universo: «Ricordiamoci che l’anno scorso ci siamo salvati quasi all’ultimo, ripartiamo da lì». Insomma, Venturato non sta guardando eccessivamente al cielo epperò l’equipaggio uscito dal mercato non pare debba limitarsi al minimo. È stata Spal revolution, con operazioni chirurgiche. Uomini pronti a iniettarsi nel sottopelle i dettami tattici del mister (alcuni già l’anno fatto), motivazioni e niente senso di appagamento. Ecco, al di là del linguaggio composto e ingessato rivolto all’esterno, la sensazione è che questa Spal sia stuzzicante. Abbia in canna potenzialità in grado di mirare se non proprio a Marte, almeno a qualche stella cometa con coda playoff.

Tempo Prematuro scrutare ora in profondità il campionato, diciamo però che sotto sotto cova un’ideuzza di grandeur. Va poi altresì considerato che una squadra così ribaltata necessita di tempo e tanto lavoro settimanale. Il mercato è finalmente finito, il roster è questo. In ghiaccio. Al massimo potrà arrivare lo svincolato “Pepito” Rossi. Non ci saranno le uscite condizionanti - nel pieno della preparazione di una partita - di Mancosu o Viviani per dire. L’assetto nuovo (recenti gli sbarchi al Centro di via Copparo di Valzania e Fiordaliso, ad esempio) chiede a gran voce pazienza e conseguente affiatamento da affastellare giorno dopo giorno.

Futuro Il pari di Bari è un pasto che sazia, al momento, l’appetito e le aspettative spalline. Colto non soltanto in rimonta ma - non dimentichiamo - senza cinque pedine che un certo spessore ce l’hanno: Peda, Moncini, Maistro, Arena e Murgia non erano sul pullman per la Puglia per squalifica (Peda) ed infortuni. Se una cosa ha evidenziato la partenza stagionale è che la Spal - adesso - ha un attaccante forte e completo. Non va inteso che La Mantia sarà necessariamente bomber, piuttosto elemento di riferimento anche per gli assist o per attirare l’attenzione delle retroguardie avversarie e liberare spazi per i compagni. Ora il Venezia, un bello snodo. I lagunari hanno potenzialità ma sono in crisi: cercano una sgasata per mettersi in carreggiata. La Spal in questo assaggio di campionato ha creato presupposti: se domenica conferma al Mazza la bella inversione avuta col Cagliari (l’anno scorso, sul prato di casa, biancazzurri stranamente balbettanti), beh: poi sarà “divertente” andare a Como e successivamente sfidare le referenziate Genoa e Frosinone.

Marco Nagliati