Ferrara Appunti sparsi: &egrave; nato ed &egrave; cresciuto a Roma, &egrave; padre di 4 figli, alla “Sapienza” si &egrave; laureato ma ha studiato anche a Bologna, e proprio coi felsinei ha giocato la sua unica partita da calciatore professionista. Prima di intraprendere quella carriera da allenatore spiccata nei settori giovanili di Roma e Inter e vissuta poi su pi&ugrave; panchine sparse tra Italia ed estero (Grecia, Repubblica Ceca, Iran e Qatar). “Bene, bene, oh!”, aveva detto Antonio Cassano nei suoi confronti all’inizio di quell’intenso percorso i cui fatti pi&ugrave; aggiornati narrano della grande esperienza dalle parti di Doha in qualit&agrave; di allenatore nella Qatar Stars League – il campionato da cui proviene il neo spallino Giannis Fetfatzidis – e di commentatore tecnico al fianco di Dario Di Gennaro (per la Rai) nell’ultimo Mondiale. Lui &egrave; Andrea Stramaccioni, mister che ha mostrato la competenza, il giusto (e controllato) trasporto narrativo, oltre a una conoscenza totale del pallone e dei suoi interpreti. Il “Messi ellenico” appena approdato alla Spal non ha partecipato all’edizione di Qatar 2022, ma &egrave; uno di quei profili che “Strama” sa raccontare molto bene: &laquo;Conosco benissimo Fetfa – ci dice –, tant’&egrave; che nella mia seconda stagione l’avrei voluto con me all’Al-Gharafa. &Egrave; un giocatore fortissimo nell’uno contro uno, che se sta bene fisicamente pu&ograve; far la differenza ovunque e in qualsiasi campionato. Purtroppo dopo l’episodio del rigore contro l’Al Said credo abbia “rotto” con l’ambiente e per questo sia tornato quindi sul mercato per lasciare il campionato. Ma il suo valore e la sua esperienza internazionale non sono assolutamente in discussione. Ovviamente – aggiunge Stramaccioni – non conosco i piani di mister De Rossi sul ruolo in cui intende utilizzarlo, ma di sicuro avr&agrave; bisogno di un po’ di tempo per essere al meglio&raquo;. Stramaccioni risponde direttamente da casa sua dove &egrave; rientrato dopo i tanti anni vissuti fuori dai confini italici: &laquo;S&igrave;, &egrave; stato molto bello trascorrere nuovamente le feste natalizie qui. Al netto di tutte le esperienze, l’Italia &egrave; sempre l’Italia e per me e la mia famiglia rappresenta “casa”. Indubbiamente – aggiunge l’allenatore classe 1976 – questi anni trascorsi via mi hanno permesso di acquisire un bagaglio di esperienze notevoli ma soprattutto variegate, visto che ho potuto confrontarmi con diversi modi di fare e di vedere il calcio. L’ultima in Qatar &egrave; coincisa poi con l’incredibile Mondiale invernale che rester&agrave; probabilmente un unicum nella storia del calcio&raquo;. Penisola araba e il Fetfatzidis ex Al-Khor e Al-Sailiya a parte, Stramaccioni &egrave; una figura chiaramente legata al mondo giallorosso della Roma. Tanto da aver dichiarato qualche anno fa, “mi sanguina il cuore” in uno dei commenti agli addii al calcio di Totti e De Rossi. E proprio con l’attuale guida spallina, “Strama” nutre un ottimo rapporto: &laquo;Quando sono arrivato ad allenare le giovanili della Roma – spiega – Daniele era un pilastro della squadra, un icona in campo e fuori. Anche grazie alla presenza del pap&agrave; Alberto, che allenava la Primavera, &egrave; sempre stato un riferimento per tutti i giovani allenatori della Roma. Negli anni, poi, ho conosciuto anche l’uomo Daniele: una persona incredibile, sempre umile, disponibile, positivo e pieno di valori. Se l’ho sempre immaginato come un futuro allenatore ad alti livelli? S&igrave;, questo lo si era capito sin da subito – risponde Stramaccioni – perch&eacute; in fin dei conti lo era gi&agrave; in campo. Ha sempre avuto un’innata attitudine tattica e gestionale che lo ha reso speciale e con quel qualcosa in pi&ugrave; degli altri&raquo;. E ancora qualche ricordo: &laquo;Con me &egrave; sempre stato gentile e disponibile in ogni occasione avuta; ad esempio ricordo una delle ultime: lui stava gi&ograve; frequentando il master da allenatore e nel contempo mi ha aiutato con un giocatore del Boca Juniors che era stato suo compagno e noi lo stavamo seguendo in Qatar&raquo;. Infine sull’arrivo e sulla prima parte del DDR allenatore biancazzurro: &laquo;Quando &egrave; stato scelto dalla Spal gli ho fatto il mio “in bocca al lupo”, sono stato davvero felice per lui perch&eacute; penso che il difficile fosse soltanto trovare e capire quale fosse la piazza giusta per cominciare: direi proprio che a Ferrara l’ha fatto alla grande. Mi sembra che al netto di alcune difficolt&agrave; avute dopo il subentro le cose stiano andando meglio. Sono sicuro che sar&agrave; uno fra i migliori allenatori italiani in pochissimo tempo&raquo;. &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

Ferrara Appunti sparsi: &egrave; nato ed &egrave; cresciuto a Roma, &egrave; padre di 4 figli, alla “Sapienza” si &egrave; laureato ma ha studiato anche a Bologna, e proprio coi felsinei ha giocato la sua unica partita da calciatore professionista. Prima di intraprendere quella carriera da allenatore spiccata nei settori giovanili di Roma e Inter e vissuta poi su pi&ugrave; panchine spa...

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«Lo volevo con me perché nel dribbling ha pochi eguali»

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