La Nuova Ferrara

Sport

Pianeta biancazzurro

Spal, De Rossi: “Un primo tempo così non si può accettare”

Spal, De Rossi: “Un primo tempo così non si può accettare”

Sconfitta a Venezia. Il mister sbigottito dall’atteggiamento in campo

3 MINUTI DI LETTURA





Venezia Dopo l’inguardabile prestazione in quel di Venezia, la società sta riflettendo (ancora una volta, come già accaduto nel post-Bari) sul futuro della panchina di Daniele De Rossi. Situazione inevitabile, che probabilmente ha tolto il sonno ai dirigenti di via Copparo nella notte appena trascorsa. E sicuramente, quella di oggi non sarà una domenica piacevole e spensierata, come quella dipinta nei testi delle canzoni di Vasco Rossi. Tecnico biancazzurro, dunque, realmente sotto esame, dopo la terza sconfitta consecutiva della sua Spal (la settima della sua gestione). Ora caduta realmente in zona retrocessione, in compagnia di Benevento e Cosenza (oggi di scena a Bari).

Ieri, DDR si è espresso così dopo la sconfitta lagunare: «Dal primo giorno ho sempre ringraziato i giocatori per impegno e atteggiamento, ma ora non posso. Per la prima volta abbiamo fatto un primo tempo inspiegabile, con duelli persi, seconde palle lasciate e scarsa intensità. Quando a essere così sottotono è tutta la squadra, c’è poco da fare. Ho sempre pensato, anche da calciatore, che quando una squadra gioca come ha fatto la Spal qui a Venezia, la colpa è sempre dell’allenatore, non si scappa. Ho sempre trovato lati positivi, ma questo primo tempo mi fa male e non mi accontento del secondo: se manca il sangue, vuol dire che sto sbagliando qualcosa. Concedetemi il termine, ma il nostro atteggiamento è stato suicida».

Poi, l’amara constatazione sulla situazione di classifica: «Se finisse adesso il campionato, saremmo retrocessi. Ma c’è ancora tempo. Bisognerà continuare a lavorare, più intensamente, provando a toccare e a stimolare corde diverse. Non sto pensando a nessun gesto (il tema è quello delle possibili dimissioni, ndr) , ma ho tanta amarezza, perché non abbiamo lottato per colmare i nostri limiti. Io parlo da allenatore, al resto penseranno altri».

Così entra nel merito delle scelte tecniche, a partire dalla presenza contemporanea di Nainggolan e Fetfatzidis: «Non penso che il problema sia stato questo. Il discorso della tenuta fisica ci può anche stare, ma Radja era stanco solo alla fine. È una valutazione che abbiamo fatto in settimana, ma li avevo visti bene e la loro qualità ci avrebbe potuto dare una mano. Cambiamenti tattici? Possiamo pensare a tutto, anche a un modulo diverso, ma terremo conto di come giocherà il Como e di come staranno i ragazzi. In difesa tornerà Varnier. Al momento ciò che conta più della tattica è lo spirito».

Infine, un pensiero rivolto ai tifosi: «Se ami una squadra e la segui sempre, un primo tempo come quello visto qui a Venezia può solo farti arrabbiare ed è giusto che vogliano delle spiegazioni. La squadra, a parte questi 45 minuti, ha sempre portato rispetto alla gente, quindi se vorranno incontrare qualcuno, ci sarò io. Al momento non ho spiegazioni, tolto il fatto che mi dispiace molto».l