Ferrara L’indicazione su come potr&agrave; giocare la Spal nelle ultime 14 determinanti giornate di questo tremendo campionato potrebbe arrivare proprio oggi, quando nella pancia dello stadio “Mazza” mister Massimo Oddo sar&agrave; ufficialmente presentato. L’appuntamento &egrave; fissato per le 14, at 2 o’clock in the afternoon, come direbbero gli americani: accanto al neo tecnico dei biancazzurri ci saranno il direttore Fabio Lupo e soprattutto il presidente Joe Tacopina, rientrato ieri a Ferrara dopo che la bufera era ormai passata, eppure non ancora sopita. Gli argomenti da sviscerare non saranno pochi: dalla separazione per nulla consensuale dall’amico De Rossi, passando per la contestazione all’operato societario da parte della tifoseria organizzata dopo la sconfitta a Venezia, argomenti caldi ai quali l’avvocato americano potrebbe contrapporre lo “zuccherino” dell’ultimo ingaggio, quello del pupillo Pepito Rossi, ormai stabilmente aggregato a nuovi e vecchi compagni di squadra, sebbene si dice che su di lui ci sar&agrave; a breve un summit per una decisione definitiva. Poi, si arriver&agrave; alle idee di Oddo per riemergere dalle sabbie mobili in cui si trova la Spal. Il nuovo trainer &egrave; uno che nella sua carriera con indosso l’abito dell’allenatore ha mostrato notevole elasticit&agrave; di vedute. Non si tratta di un “integralista”, anzi: ha la capacit&agrave; di ampliare i propri orizzonti. Cosa che aveva tentato di fare anche DDR, uno cresciuto a pane, 4-2-3-1 e 4-3-3, ma maggiormente cauto nell’impostare la sua prima esperienza in sella a una panchina con una difesa a 3. Citare tutte le soluzioni utilizzate da Oddo tra Pescara e Padova, passando da Udine, Crotone e Perugia sarebbe, come dare i numeri. Oggi l’importante sar&agrave; arrivare alla... tombola. L’allenatore pescarese ha lavorato con qualsiasi sistema di gioco e sar&agrave; quindi facilitato nell’adattarsi al materiale umano a propria disposizione. In quest’ottica, salvo svolte clamorose, la Spal ripartir&agrave; ancora una volta dalla difesa a 3 e con gli esterni larghi a centrocampo. S&igrave;, questa sar&agrave; la base davanti a un Alfonso chiamato a rialzare il suo livello di gioco, dopo le ultime prove insufficienti (viceversa occhio all’eventuale spazio che potrebbe ricavarsi Brazao, a tutt’oggi un “oggetto misterioso” arrivato dal mercato). Nessun cambiamento nel reparto arretrato, perch&eacute; la linea a 4 penalizzerebbe sia i centrali difensivi (non certamente dei fulmini di guerra…), ma anche gli esterni (Dickmann e Celia, con Tripaldelli sullo sfondo, ma pronto a giocarsi le sue buone carte con il nuovo tecnico), che nella gestione De Rossi hanno rappresentato una delle poche note liete, poich&eacute; maggiormente liberati dai precedenti compiti difensivi, portandoli anche a segnare. Specificamente per la sfida al Como di sabato, possiamo aspettarci come unico cambiamento l’inserimento di Varnier al posto di Dalle Mura, con maglie da titolari per Peda, Meccariello, Dickmann e Celia. Il cuore del centrocampo, la trequarti e l’attacco, invece, con tutta probabilit&agrave; saranno oggetto di aggiustamenti. La nuova stella polare sar&agrave; il ritorno alle due punte, con La Mantia che si riprender&agrave; un posto in prima fila. Inizialmente potr&agrave; essere 3-5-2, ma, per favorire i compiti offensivi di Nainggolan, si andr&agrave; anche sul 3-4-1-2. Prati sar&agrave; sempre il fulcro della linea mediana. Nella prima delle due ipotesi le tante mezze ali a disposizione (Valzania, Murgia, Tunjov, Zanellato e un Maistro che necessita di ritrovare fiducia) andrebbero a ruotare tra loro, tenendo comunque conto che un posticino per il “Ninja” va trovato. Il belga, per&ograve;, sarebbe maggiormente produttivo nel classico ruolo di trequartista, libero di svariare altrove e sicuramente tra uomini di calcio una prima chiacchierata sar&agrave; stata fatta. Poi, le due punte, dicevamo. La Mantia e Moncini non hanno dimostrato di essere complementari, ma a questo punto del campionato servono pi&ugrave; i gol – che entrambi hanno nel proprio bagaglio – rispetto alla manovra e quindi sar&agrave; possibile vederli ancora assieme (magari gi&agrave; contro i lariani?). &Egrave; altres&igrave; chiaro che il matrimonio perfetto di un tandem offensivo richiederebbe caratteristiche di velocit&agrave; e rapidit&agrave; al fianco di una prima punta. Fetfatzidis, Rabbi e Rauti sono i nomi spendibili.l &nbsp;

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