Ferrara, Oddo “telecomanda” la sua Spal: i tifosi assistono incuriositi
Ieri pomeriggio il primo allenamento a porte aperte della nuova gestione tecnica. Il mister esercita la a difesa blindarsi e i centrocampisti a fare filtro davanti
Ferrara Promessa fatta, promessa mantenuta. L’arrivo di Massimo Oddo sulla panchina estense ha ridato il via al ritorno di almeno un allenamento settimanale con le porte aperte ai tifosi biancazzurri. E ieri nel grigio e umido pomeriggio del “G. B. Fabbri” ne sono arrivati poco meno di 200. Bagno di folla clamoroso, se pensiamo al momento sportivo della squadra, ma di certo non nuovo alle possibilità concesse dal club di via Copparo in questi appuntamenti. La gente, al solito, ha risposto presente, trascorrendo un’ora e mezza del proprio tempo con curiosità, passione e rispetto del lavoro svolto sul campo.
Piacevole, poi, riscontrare anche la presenza di giovani tifosi accompagnati dai genitori. C’è chi è arrivato a piedi, chi in bicicletta o sulle due ruote motorizzate. Poi, un numero infinito di macchine: parcheggio sold out (anche in virtù dell’amichevole dell’under 17 sul sintetico), sistemazioni “un po’arrangiate” e appoggio necessario al limitrofo centro commerciale “Le Mura”.
Cambio di tendenza L’aveva annunciato durante la sua conferenza stampa di presentazione una settimana fa, il tecnico abruzzese: «Non avrò mai problemi nel vedere gente al campo durante i nostri allenamenti – spiegava Oddo – fatta eccezione per quando ovviamente si simulano le situazioni di partita come i calci di fermo o altre prove specifiche». Un bel messaggio, seguito da un bel segnale arrivato in un momento difficile, dove fare quadrato – circondati dall’immancabile affetto della gente – può dare un minimo di giovamento.
Prima di passare alle vicende di campo, è il caso di ricordare come l’abitudine delle porte aperte e del coinvolgimento territoriale (anche fuori città) per i sostenitori spallini fosse a livelli quasi massimali, nonché abbondantemente gradito e apprezzato, nella prima gestione stagionale targata Roberto Venturato. Con il pieno appoggio della società, non solo l’allenamento a cadenza settimanale spalancava il portone ai tifosi, ma spesso coincideva con un bel momento aggregativo (e di utilità) tradotto in una partitella congiunta con una formazione dilettantistica locale. L’ultimo riferimento risale al 5 ottobre, prima della letale trasferta di Frosinone per l’ex tecnico del Cittadella.
Daniele De Rossi, invece, sin da subito si era mostrato freddo, per non dire contrario all’ospitata del pubblico: «A me non piacciono gli allenamenti a porte aperte – aveva spiegato -, ve lo dico serenamente. Cercheremo di trovare un equilibrio, perché capisco che ogni tanto si debbano rispettare i piaceri dei tifosi, che ci seguono sempre in tanti sia in casa che in trasferta. Detto, ma non fatto. Vuoi per una questione organizzativa (inizialmente ci sarebbe stata un’ondata di tifosi della Roma, di difficile gestione, solo per DDR), vuoi per altro (cioè la non volontà), alla fine nessun tifoso o giornalista ha mai potuto presenziare dentro il quartier generale di via Copparo nell’era De Rossi.
Il campo Ma veniamo alle indicazioni e al contesto respirato a nemmeno troppi giorni dall’apparentemente proibitiva trasferta nella Genova rossoblù. Dopo una prima fase di attivazione in palestra, il gruppo è uscito puntualmente alle 15.30 per alcuni esercizi di riscaldamento sul campo, guidati dallo staff di mister Oddo. All’appello è mancato solo il polacco Peda, che tuttavia al mattino aveva svolto regolarmente il primo dei due allenamenti di metà settimana: il difensore sta smaltendo la lieve distorsione alla caviglia patita nel match contro il Como e nelle ultime due giornate prima del trasferimento sotto la Lanterna sarà valutato. Se non ce la dovesse fare – difficile perlomeno vederlo come titolare – Oddo potrebbe ridar fiducia ad Arena come braccetto di destra del terzetto difensivo. Nelle esercitazioni di ieri si sono visti ovviamente anche Almici e Fiordaliso, ma l’indiziato numero uno potrebbe essere il giovane pugliese. Tutti abili e arruolabili, per il resto. Stimolati dal nuovo allenatore, che con la voce e con le idee chiare ha corretto ogni minima situazione relativamente a un interessante esercizio che vedeva coinvolti gli attaccanti, ma soprattutto i difensori, che dovranno essere perfetti nel respingere le intenzioni del prossimo avversario. In porta si sono visti tutti e 3 gli estremi difensori. Nainggolan più di una volta si è complimentato con Tunjov per i cross a rientrare messi dentro l’area di rigore e Pepito Rossi – che sta crescendo, pur necessitando ancora di tempo – ha tentato di inventare qualcosa sullo stretto. Mentre Murgia, Valzania e Zuculini sono stati telecomandati da Oddo nel ruolo di supporto attivo ai tre difensori.
A bordo campo si sono gustati tutta la seduta il presidente Tacopina e il direttore Lupo, i cui dialoghi sono stati intramezzati da più di una telefonata. l