La Spal si riaffida a La Mantia per abbattere il muro del Südtirol
Biancazzurri a Bolzano spinti da oltre settecento tifosi per un’impresa ardua. Squadra ancora senza Prati, Celia torna sulla fascia, per la punta è “staffetta”
Ferrara Delle due, la piazza con maggior storia calcistica è quella che rischia seriamente di finire laddove ha spiccato il volo il Südtirol. Matricola altoatesina incredibilmente in corsa per un posto nei playoff, solidamente quarta, e pronta ad affrontare la Spal nel ruolo di favorita. Sì, il calcio è stato ancora una volta capace di rovesciare lo scenario, impensabile anche solo fino alla gara d’andata di questa cadetteria 2022/2023, pareggiata 1-1 al “Mazza”. E se un rovescetto del pronostico – a questo punto – spuntasse anche nel semplice pomeriggio di oggi, non sarebbe poi così male.
Il momento è talmente delicato per i destini biancazzurri da costringere la Spal a presentarsi al “Druso” con la massima umiltà e con quella fame sportiva che la spinga a portarsi via punti, senza i quali rischierebbe di mandare realmente in tilt la stagione. Non è l’ultima spiaggia dal punto di vista matematico, inizia a sembrarlo dal punto di vista mentale.
La squadra lo deve agli oltre 730 sostenitori che gremiranno il settore ospiti, le sedute limitrofe e anche parti della tribuna centrale del piccolo impianto dei biancorossi. E magari, una volta fatto il proprio dovere, si potrà anche andare a dare un’occhiata ai risultati degli altri campi, visto che la lotta per non retrocedere passerà pressoché totalmente da questo primo pomeriggio.
Massimo Oddo, rispetto alla gara contro il Cosenza recupera soltanto Celia, perché Prati – tornato ad allenarsi a spot in settimana – negli ultimi giorni ha diminuito i giri del suo motore a causa della precedente influenza, che gli ha fatto perdere addirittura 3 chili. Il giovane regista è partito con la squadra e si posizionerà inizialmente in panchina, mentre Celia sostituirà il deludente Tripaldelli visto a Cosenza. Per il resto, il mister non sembra intenzionato a cambiare l’assetto tattico iniziale delle ultime partite, riassunto numericamente nel 4-3-2-1.
Il reparto davanti ad Alfonso sarà completato da Dickmann, Arena (ancora una volta preferito a Peda) e Meccariello. Il centrocampo e la trequarti saranno i medesimi di Cosenza. Murgia nel mezzo, ai suoi lati Tunjov e Zanellato (da capire se giocheranno ancora a piedi invertiti, come probabile che sia, nella speranza che l’estone risulti più qualitativo). Il giovane Contiliano – stimato da Oddo – potrebbe esordire a contesa iniziata. Fetfatzidis e Maistro avranno il compito di dar noia alla doppia linea che il Südtirol ama tenere compatta, possibilmente senza palla tra i piedi e con l’immediata verticalità da ricercare una volta in possesso. Il secondo (e ultimo) avvicendamento rispetto a una settimana fa vede come protagonista La Mantia, dunque con Moncini relegato a una partenza iniziale dalla panchina. Insomma, anche Oddo alla fine della fiera non ha trovato praticabile la coesistenza tra i due.
Le armi da lanciare successivamente sono le solite: da Pepito Rossi, che negli spazi può esaltare le sue doti tecniche, fino a Rauti e Rabbi, che un segnale in questo finale di campionato sono chiamati a darlo.
Intanto, il tecnico dei locali Pierpaolo Bisoli si è espresso così sinteticamente nella sua conferenza stampa della vigilia: «La squadra arriva alla prossima partita molto stanca. Per recuperare dopo l’impegno a Parma ci abbiamo messo più tempo rispetto ad altre volte. Nel finale di questa settimana abbiamo perso sia Lunetta che Mazzocchi e Carretta. Queste assenze ci tolgono delle opportunità e davanti siamo contati. Non dobbiamo però piangerci addosso. Credo sarà una partita molto delicata e proveremo ad arrivarci nelle migliori condizioni».
Gara affidata alla direzione di Manuel Volpi di Arezzo, assistito da Vecchi e Garzelli, mentre l’esperto Var Di Paolo – che il designatore Rocchi vede come il grande erede di Irrati – sarà in zona monitor affiancato da Longo. l