4 Torri, 75 anni di storia stupenda: il sacro Graal del basket di Ferrara
La fondazione in piazza Sacrati e gli anni d’oro con la guida di John Caneparo. Tra alti e bassi il club del castello è un punto di riferimento della pallacanestro
Ferrara Un cortile stretto stretto: i giovani a raccolta. Piazza Sacrati, immediato dopoguerra: padre Giandomenico Maddalena fonda il circolo 4 Torri. Chiaro il riferimento al castello e ai suoi pinnacoli: Marchesana, san Paolo, santa Caterina e dei Leoni. Come, del resto, si evince dal logo tuttora vigente della polisportiva. Con le macerie ancora fumanti, divampa la voglia di ripartenza. A Ferrara, il gesuita, fonda con un gruppo di “ragazzotti” la società sportiva. Pallavolo e tennistavolo, poi arriverà l’atletica. Nel 1948 viene codificata anche l’attività cestistica. Invero a basket si giocava già dal ’47, ma l’atto costitutivo arriva mesi dopo.
Anno 2023, la 4 Torri basket festeggia i 75 anni di attività. In un calendario che allinea simbolismo: cadono parallelamente i 100 anni dalla nascita di padre John Caneparo ed i 30 di presidenza di Luigi Moretti che è tuttora in sella. Lo slancio avviene nel 1950, quando la neonata Casa Cini di Boccacanale di Santo Stefano assorbe ed ospita le attività della Polisportiva. Da un angolo angusto i canestri si affacciano ai campetti cittadini, il basket si allarga. L’impulso decisivo nel ’57, con lo sbarco del “ciclone” John Caneparo. Il padre gesuita rilancia, mette fondamenta e fa crescere l’albero della passione baskettara.
Per tentare di innalzare il livello della pallacanestro 4 Torri, padre John iniziò a chiamare ragazzi più giovani anche da altre squadre; fatto che però contrastava con la volontà degli atleti più anziani, che volevano continuare a giocare. Nella stagione 1958-1959 la 4 Torri presentava così due squadre di pallacanestro nel campionato di Prima Divisione: una più quotata 4 Torri A, tra le cui fila militavano i più “vecchi” come Sergio Cavallari e Domiziano Mezzadri, e una 4 Torri B. Inoltre i granata disputavano anche i campionati giovanili Juniores e Allievi. I risultati non tardarono ad arrivare: la 4 Torri A riuscì a centrare il salto di categoria in Promozione regionale nella stagione 1960-1961 da imbattuta, grazie a Sergio Cavallari, Giancarlo Magnoni e Adolfo Sebastiani.
L’annata seguente rappresentò una stagione fondamentale per i granata. Dopo essersi imposta nel campionato di Promozione regionale, la 4 Torri approdò allo spareggio per la promozione contro la bolognese Arvedo Bastia. I granata, trascinati da Alberto Villani, si imposero sui bolognesi 48-43 aggiudicandosi così lo spareggio e approdando alla Serie B: il terzo campionato nazionale, organizzato in gironi interregionali. Un balzo storico.
La squadra della Serie B allenata da Domiziano Mezzadri tra le sue fila annoverava, oltre ai veterani, anche giocatori che avevano vinto il campionato Juniores nel 1961: Sergio Cavallari, Adolfo Sebastiani, Paolo Pupillo, Alberto Villani, Marzio Poltronieri, Paolo Longhini, Andrea Mariotti, Rodolfo Mariotti, Giancarlo Magnoni, Pino Antonione, Luigi Vezzani.
Da matricola terribile i granata, in breve tempo, diventarono una solida certezza della categoria. Le cose cambiarono nella stagione 1965-1966. Con il nuovo ordinamento dei campionati voluto dalla presidenza alla Federale di Claudio Coccia, la 4 Torri si ritrovò nella C nazionale, un torneo più difficile, più tecnico e anche più dispendioso economicamente rispetto alla precedente Serie B. La squadra, affidata alle mani di Giancarlo Magnoni (allenatore e giocatore), si preparava a due anni molto insidiosi: nel 1966-1967 le poche vittorie all’attivo condannarono i granata alla retrocessione in Serie D.
La stagione seguente doveva avere il sapore del riscatto per la 4 Torri. Per centrare l’obiettivo promozione, e ritornare subito in C, come preparatori furono ingaggiati Giampaolo Lenzi, che si trovava nel giro della Nazionale di mezzofondo, e Luciano De Sisti che fu preparatore anche del Milan. La stagione fu esaltante ma la 4 Torri, trascinata dai punti di Zanotti e dall’esperienza di Sebastiani, si classificò terza a soli due punti dalle prime, arrendendosi così a un’altra stagione in D.
La situazione, però, era profondamente mutata. La 4 Torri fu costretta ad abbandonare la scena e molti giocatori passarono alla Zuccheri Bologna. La società di Casa Cini, infatti, fino a quel momento non aveva mai avuto uno sponsor e per affrontare le spese di campionati importanti (con trasferte impegnative e piuttosto esose) si serviva dei soldi che proprio padre John Caneparo riusciva a procurarsi, nonché di quelli messi a disposizione dai giocatori più anziani che già lavoravano. In aggiunta agli incassi dei biglietti delle partite casalinghe. La società granata, alla fine di un decennio estremamente esaltante e oltre le aspettative, ritornò a focalizzarsi sull’obiettivo che si era data nel momento della sua fondazione: vale a dire la diffusione dello sport tra i giovani ferraresi. E quello è sempre rimasto il “dettato” del sodalizio granata. Il minibasket, il vivaio e qualche puntata nei campionati regionali tra Promozione e C Silver. Senza vere ambizioni.
I presidenti si alternano, Ferrara conosce il basket professionistico con altre società, ma la 4 Torri è sempre lì: nel sottopelle. Fino alla crisi dell’aprile 1993: c’è un buco in bilancio di dieci milioni delle lire di allora. Il rischio è la chiusura e la fine del progetto. Luigi Moretti, 34enne nel consiglio direttivo, copre il deficit con denaro suo. Gli consegnano la presidenza. Il club. Una porzione di storia. E “Gigi” persevera. Aveva iniziato giochicchiando nel campetto Itip di via Pomposa, oggi è il presidente più longevo della 4 Torri: 30 stagioni. Il custode di un sacro Graal pagano: palla a spicchi e spruzzate di gioventù. l