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Campione in cerca di riscatto

Spal, la stella di Pepito non brilla più

Alessio Duatti
Spal, la stella di Pepito non brilla più

Dopo l’infortunio il bis dell’attaccante spallino non sta funzionando

20 aprile 2023
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Ferrara Senza nulla togliere a un grande talento come il suo e a quel grande campione che sarebbe potuto diventare senza l’immeritata sfortuna che ne ha caratterizzato la carriera, il nome di Pepito Rossi genera una riflessione piuttosto evidente.

Il suo “bis” biancazzurro – al momento – non solo non sta funzionando, ma (anche per lui stesso) sta davvero avendo poca utilità. Ci sono infatti enormi differenze dal Rossi della mezza annata precedente e quello di questa. Uno dei motivi principali è il famoso infortunio del 25 aprile di un anno fa, capitato al “Rigamonti” di Brescia. Ma sta di fatto che la seconda missione estense dell’attaccante classe 1987 non sta dando i frutti sperati dal presidente Joe Tacopina, suo primo estimatore, dentro e fuori dal campo. È altresì evidente – utile sottolinearlo per evitare di esser fraintesi – che le colpe del cattivo rendimento spallino e di questa sofferenza generale nel rush finale del campionato non possono assolutamente esser addossate a Pepito o al suo non impiego.

Il tema di discussione è dettato soltanto dal fatto che se lo scorso anno l’operazione Rossi (al di là degli aspetti mediatici, della visibilità e dei vari ritorni) aveva dato fattivamente un apporto fondamentale ai fini del mantenimento della categoria, quest’anno il suo nuovo atterraggio sul pianeta biancazzurro sembra davvero esser stato più che altro una forzatura. Capace di mettere in difficoltà tutti (vedi gli allenatori De Rossi e Oddo, anche da un punto di vista umano oltre che professionale) e forse proprio con il nativo del New Jersey in pole position. Visto che lui stesso ha sempre rimarcato l’importanza di volersi sentire ancora un giocatore capace di dire la propria su un campo di calcio per il presente, senza pensare a ciò che è stato o a ciò che sarebbe potuto essere. Al momento l’unico punto di contatto con la prima missione ferrarese di Pepito è il numero di maglia (49), rimasto il medesimo.

Rossi arrivò a Ferrara in pompa magna e con i flash di tutta l’Italia addosso verso la fine del mese di ottobre, visionò per una partita i suoi futuri compagni dalla tribuna al “Mazza” prima di siglare l’accordo fino a fine stagione ed esordire contro l’Alessandria nel primo dei 14 gettoni di presenza raccolti in toto.

Al secondo tentativo, si rivelò già decisivo per espugnare il “San Vito-Marulla” di Cosenza: 0-1 di testa, non di certo la specialità della casa, ma con un cuore grande per dare punti pesantissimi alla classifica di Clotet (e poi di Venturato). Perché se proprio vogliamo dirla tutta ben 4 punti netti della scorsa stagione (gli altri 2 gol Rossi li siglò per impattare a Vicenza e col Crotone) portarono la sua firma. Totale minuti giocati: 382.

L’operazione estiva al ginocchio, la lunga riabilitazione negli States e quella porticina lasciata sempre aperta per il suo “come back” dal presidente Tacopina. In società era stata valutata la possibilità di farlo arrivare a Ferrara per i famosi test già tra ottobre e novembre, ma il provino ai fini del tesseramento (durato, per forza di cose, un mese) è iniziato solo a metà gennaio e il 17 febbraio la Spal ha comunicato ufficialmente la firma (pur senza alcuna presentazione ufficiale a stampa e tifosi). Fin qui Rossi ha visto il campo soltanto 3 volte (56 minuti globali), ritrovando il “Mazza” col Frosinone e la maglia della Spal (sempre a contese avviate) nelle successive trasferte di Cosenza e Bolzano. E proprio in Calabria, la sfortunata sliding doors, con Pepito che si è visto respingere una sorta di rigore in movimento sulla linea nella medesima porta del gol vittoria di un anno prima.

Vedremo se prima della fine arriverà una fiammata “Rossiana”. Un contributo al magro score del reparto offensivo sarebbe necessità. Per ora Moncini comanda a quota 7 gol, seguito da La Mantia a 5, mentre Rabbi ne ha messi 2. Una rete l’hanno firmata l’ex Finotto e Fetfatzidis. Rauti è ancora a bocca asciutta.

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