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Le parole del mister

Spal, il rimpianto di Oddo: «Un gol nei primi 45’ e chissà come finiva»

Alessio Duatti
Spal, il rimpianto di Oddo: «Un gol nei primi 45’ e chissà come finiva»

Il quarto risultato utile consecutivo della Spal lascia vive le speranze di mister Massimo Oddo. Che, dopo aver definito la prossima tappa col Perugia “una sfida vitale”, parte dai rispettivi momenti dei suoi e del Modena, nell’analisi dei 90 minuti vissuti sotto il sole del “Braglia”

22 aprile 2023
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Modena Il quarto risultato utile consecutivo della Spal lascia vive le speranze di mister Massimo Oddo. Che, dopo aver definito la prossima tappa col Perugia “una sfida vitale”, parte dai rispettivi momenti dei suoi e del Modena, nell’analisi dei 90 minuti vissuti sotto il sole del “Braglia”: «Giocare nelle nostre condizioni di classifica non è semplice - dice -, mentre a loro non cambiava nulla perdere o prendere solo un punto visto che stanno cercando i playoff e non il mantenimento della categoria. Nel primo tempo, giocando in maniera buonissima, ci è mancata solo la stoccata e la cattiveria sotto rete, che avrebbe fatto la differenza. Questo è il più grande rammarico del pomeriggio».

Oddo, il cui padre ha allenato il Modena nella sua lunga carriera, è sincero anche nell’analisi del secondo tempo: «Nella ripresa gli avversari a testa libera hanno spinto di più e siamo andati maggiormente sotto pressione anche se così su due piedi ricordo solo la grande occasione del palo e poco altro, oltre al possesso del pallino. Diciamo che il risultato è complessivamente quello giusto, ma se l’avessimo sbloccata sarebbe poi anche stata una partita diversa».

Sa bene il mister che conviene trasmettere un po’ di serenità all’ambiente e pensare positivo per non aggiungere pressione ad una squadra che sembra aver trovato una quadra: «In queste ultime 4 gare la Spal in termini di prestazione ha sempre dato tutto, raccogliendo risultati positivi e punti. Qui a Modena il lato estremamente positivo che ci portiamo a casa è stato l’aver avuto più solidità e non aver regalato gol. I meriti? Sono dei ragazzi - risponde il tecnico -, sapete che nonostante il poco tempo a disposizione lavoriamo sempre per migliorarci».

Lo sguardo cade inevitabilmente sulla bagarre retrocessione dove la Spal è ora penultima: «La classifica resta precaria, servono assolutamente altri punti: questi arrivano facendo gol e non subendoli. Quindi siamo stati bravi nella sofferenza, reggendo meglio di altre volte l’urto dell’avversario».

Poi su cambi e scelte varie: «Nainggolan ha sentito un crampo e ha chiesto di uscire per evitare guai. Alla sua età ha grande esperienza nella gestione del corpo. Ho messo Tunjov nel ruolo perché era il giocatore che poteva avere un po’ di forza fisica e serviva. Poi Rauti è un ragazzo che quando entra dà sempre tutto e mi serviva anche uno che corresse indietro. Nel contempo ho inserito Fiordaliso sperando mettesse qualche cross e oltretutto ci dava quei centimetri di sicurezza sulle palle inattive che avevamo perso con l’uscita di La Mantia». Le ultime parole il mister le vuole spendere per due prestazioni positive come quelle di Arena e Tripaldelli: «Valuteremo in settimana le condizioni di Arena, ma Dalle Mura quando è entrato ha fatto benissimo. Tripaldelli ha fatto una buonissima partita, io con lui mi arrabbio perché ha tutte le potenzialità per essere un giocatore importante ma gli serve attenzione per tutto l’arco di un match». 

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