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Spal, per mister Venturato un esonero frettoloso

Spal, per mister Venturato un esonero frettoloso

Pagata a caro prezzo la mancanza d’esperienza di De Rossi, poi era tardi

21 maggio 2023
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Ferrara Metterli a confronto, stando a curriculum e punti, è davvero impietoso. Nel senso che la morale sarebbe (o forse davvero è) che essere campioni del mondo non vuol dire niente: giocare a calcio, per quanto ai massimi livelli, e allenare una squadra sono due cose diverse, molto diverse, troppo diverse. Ancor di più se quella squadra milita in serie B, dove dinamiche e logiche sono lontane da quelle del piano superiore. In ogni caso, nel giorno dei voti, non ci si può esimere dalla valutazione dei tre-tecnici-tre che si sono avvicendati sulla panchina della Spal (ma rimanendo a libro paga, non succedendosi in questo...).

6 VENTURATO

Era stato portato a Ferrara il 5 gennaio dell’anno scorso, subentrando a Pep Clotet dopo l’umiliante 4-0 patito dal Frosinone. quattro paerggi e due sconfitte, prima di trovare il successo, ma alla fine furono 21 punti in 18 gare (4v-9n-5s) con la media di 1,17 punti a gara. Senza infamia e senza lode, il mister nato in Australia aveva accompagnato la barca in porto: 15º posto a 42 punti. Il presidente Tacopina lo dovette così confermare, ma senza alcuna convinzione: l’esuberante avvocato newyorkese aveva altri obiettivi, altri orizzonti, smania di grandeur. E infatti, dopo 8 partite di campionato e una di coppa, con due vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte, lo ha sollevato dall’incarico. Media punti 1,13 (che sale a 1,33 se si aggiunge il successo in Coppa Italia): a mantenerla, saerbbero stati 43 punti a fine stagione e salvezza acquisita in comopagnia di Ternana e Cittadella. Certo, Venturato non stava entusiasmando, ma con lui tal La Mantia aveva iniziato a fare gol, ma, soprattutto, un allenatore della sua esperienza e profonda conoscenza della cadetteria, uno che ha fatto 48 panchine da vice di Mondonico prima di mettersi in proprio e con 13 anni d’esperienza come responsabile tecnico, beh, forse la Spal l’avrebbe salvata un’altra volta.

5 DE ROSSI

La sensazione, condivisa da molti, è che diventerà un bravo allenatore. Solo che, per ora, gli mancano le basi. 17 anni in prima squadra alla Roma, un mondiale vinto con l’Italia, esperienza da vendere anche in campo internazionale. In campo, appunto... In panchina nessun trascorso, se non come assistente tecnico per due anni scarsi nello staff azzurro, che squadra di club non è, men che meno di serie B: un mondo lontano anni luce dalla cadetteria. Se vorràintraprendere questa carriera, meglio che parta dalla gavetta. Poi, che il suo approdo abbia portato entusiasmo a Ferrara, un boom sui social e nel merchandising, che sia suo il merito di aver portato Nainggolan alla Spal e di aver lanciato Prati è vero. I numeri del campo, però, sono impietosi: 3 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte (più quella di Coppa Italia a Genova, sponda rossoblù), media punti 0,94: non ci si salva così.

5.5 ODDO

Al tecnico pescarese va reso il merito di averci provato. Ha preso in mano una situazione disperata e ha cercato in ogni modo di aggiustare il tiro, d’inventarsi qualcosa di diverso, in parte di tornare al progetto iniziale improntato da Vanturato, con letture alternative a seconda del momento e dell’avversario. Abbiamo visto tuffi dalla piattaforma meno complicati alle olimpiadi... Chiude la sua esperienza ferrarese con 14 punti in altrettante gare, frutto di tre vittorie (l’ultima a Pisa, però, già inutile ai fini della salvezza) e cinque pareggi, ma anche sei sconfitte. La media è un punto tondo a partita: anche questa, in proiezione stagionale, sarebbe stata insufficiente per mantenere la categoria, ma è un mero dato statistico.

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