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Lo Spezia affonda il colpo, Gazzoli chiama Tacopina

Sergio Armanino
Lo Spezia affonda il colpo, Gazzoli chiama Tacopina

Al direttore generale della Spal è arrivata l’offerta “irrinunciabile” Il presidente adesso deve decidere se liberarlo o far valere il contratto

04 luglio 2023
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Ferrara Stavolta non è soltanto una voce, anzi, non erano solo “voci” neppure prima: il direttore generale della Spal è nel mirino dello Spezia. E la società ligure ha affondato il colpo, come anticipavamo ieri, offrendo al manager biancazzurro un ruolo (e un compenso) tali da “costringerlo” a mettersi in discussione. Il dado non è tratto, ma la riflessione è profonda, tanto da dover chiedere un confronto con il presidente Joe Tacopina. L’esito non può dirsi scontato, ma i fattori che spingono Andrea Gazzoli verso la Liguria sono tanti.

Intanto, la categoria: lo Spezia, per quanto appena retrocesso, è in serie B. Il progetto: i bianconeri levantini vogliono tornare subito in serie A e si stanno muovendo di conseguenza, per allestire un organico importante da mettere a disposizione di mister Massimiliano Alvini (che sostituirà sulla panchina ligure l’ex spallino Leonardo Semplici). Il ruolo: a Gazzoli verrebbe affidato niente meno che l’incarico di amministratore delegato della società. A questo, s’immagina, sarebbe conseguente un compenso adeguato.

Però, Gazzoli è persona seria, molto seria: alla Spal dal 2017, primo anno in serie A dei biancazzurri, dopo la precedente esperienza al Vicenza, il direttore ha altri due anni di contratto che lo legano a Ferrara, un legame che ha prolungato da qualche mese. E gli impegni si rispettano, o si ridiscutono fra galantuomini. Ecco, allora, la necessità di confrontarsi con il numero uno spallino, il patron Tacopina in persona.

E qui, altrettanto oggettivamente, bisogna comprendere quale potrà essere l’atteggiamento dell’avvocato americano, anche questo per nulla scontato. La situazione in casa Spal iniziava appena a normalizzarsi, dopo la retrocessione in serie C e tutte le incrostazioni che si portava dietro. Dopo aver atteso a lungo la composizione della direzione tecnica, con l’approdo del dt Fusco e del ds Righi, seguito dalla scelta del nuovo allenatore, individuato (in gran segreto) in Mimmo Di Carlo, i tempi parevano più che maturi per approntare la nuova stagione, fra mercato giocatori e organizzazione generale. Confidando, ovviamente, nell’operatività di Gazzoli, che rappresenta il vertice del club, in assenza di un presidente spesso chiamato a svolgere il suo lavoro negli Stati Uniti.

Ecco, allora, che Tacopina è chiamato a una scelta difficile: trattenere (ma come, controvoglia?) il suo direttore, imponendogli di rispettare il contratto, o lasciarlo andare verso il suo nuovo percorso. In quest’ultimo caso, poi, chi andrebbe a riempire una casella tanto rilevante nell’economia della gestione del club?

Di scontato, in questa vicenda, c’è davvero poco o nulla, se non una necessità: decidere in fretta e tornare al lavoro a testa bassa.