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De Gregorio: «Spal, fidatevi Saremo un’anomalia in Lega Pro»

Francesco Dondi
De Gregorio: «Spal, fidatevi Saremo un’anomalia in Lega Pro»

Il nuovo responsabile del settore giovanile: «Non cambierà nulla rispetto al passato, posso garantirlo»

09 luglio 2023
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Ferrara Dici Massimiliano De Gregorio e il fiduciometro si alza all’istante. Il nuovo responsabile del settore giovanile («Ma i titoli non mi piacciono», premette) si è infatti conquistato la fiducia di decine di famiglie grazie alla preparazione e alla serietà con cui si è sempre rapportato e comportato. E allora la sua “promozione” è apparsa la cosa più scontata da fare sia agli occhi della proprietà sia sul fronte dei giovani calciatori della Spal, che in questi giorni sta raggiungendo di persona per convincerli della bontà del progetto estense e disinnescare certe voci di smobilitazione diffuse ad arte dalla concorrenza.

De Gregorio, perché ha deciso di restare alla Spal?

«È una realtà a cui sono molto legato. Da nove anni sono qui e per me, ferrarese, è il massimo. Non voglio sembrare presuntuoso ma questa società la sento un po’ mia. Siamo impegnati, e parlo al plurale appositamente perché credo nel lavoro di squadra, per proporre qualcosa di bello e positivo per tutti i giovani tesserati e per la nostra città. In nove anni ho fatto di tutto: dall’Accademia all’Attività di base e ora proverò a dare il meglio per tutto il settore giovanile. Se fossi andato in un altro club sarei andato a lavorare, quello che faccio alla Spal non mi pesa, è un po’ come realizzare un sogno. Inoltre, e mi preme evidenziarlo, la società ha proposto un piano sostenibile e di qualità, continuerà ad investire come ha sempre fatto sul settore giovanile e questa è una condizione importante. Possiamo dire che saremo un’eccezione in Lega Pro».

Lei è stato anche uomo di campo, quanto le mancherà non allenare?

«Quando arrivano le domande semplici (ride, ndr)? Mi mancherà allenare, è la mia passione. Adoro vedere crescere i ragazzi, mettermi al loro servizio, affrontare la parte tecnica ma anche quella umana che a volte non coincidono. Sono sempre stato proiettato a dare ai giovani le mie competenze nell’accompagnarli anche fuori dal campo e forse è per quello che non ho mai ambito ad allenare una prima squadra. Sì, forse sono anomalo ma è così. Spero, in questo nuovo ruolo, di poter incidere altrettanto tenendo sempre i giovani al centro di tutto».

Nel periodo post retrocessione lei è stata una figura di garanzia anche negli incontri con le famiglie insieme al direttore Gazzoli.

«Essere a disposizione delle famiglie evidentemente ha pagato. Non è una frase fatta perché chi ci ha visto lavorare sa che davvero siamo sempre stati aperti al dialogo e ad ascoltare. Noi siamo qui per aiutare i bambini a fare un percorso, ben consapevoli che oltre al divertimento chiediamo un bel sacrificio con tanti allenamenti, partite lontane… Per quello le famiglie devono sapere che possono lasciarci i figli. E anche qui vorrei parlare al plurale perché la scelta degli staff è sempre stata improntata a competenze, bravura e serietà. L’obiettivo è confermarsi sempre e credo che la Spal, su questo fronte, non ha mai tradito la fiducia».

Quanto le dispiace perdere l’under 18 campione d’Italia? Che fine faranno quei ragazzi?

«È un grande dispiacere non potere difendere il titolo. Cercheremo per i ragazzi la migliore soluzione possibile: c’è chi andrà in Primavera per avvicinarsi alla prima squadra e chi andrà a giocare altrove con l’obiettivo di riportarlo presto con noi per la Primavera».

Mister Pedriali allenerà ancora a Ferrara?

«Direi proprio di sì. Gli abbiamo proposto l’Under 17 e credo stiamo per definire. Lui è un valore aggiunto, come me si sente parte della Spal. Comprendo il suo rammarico umano perché avrebbe voluto realizzare un altro sogno, ma non facendo l’Under 18 vogliamo puntare tantissimo sull’U17 e lui ha dimostrato di avere le competenze umane e tecniche per guidare la formazione su cui stiamo costruendo il futuro».

E Vito Grieco resterà in Primavera?

«Sì, e non per questioni di contratto ma perché se lo è meritato con il lavoro».

Cosa cambierà rispetto al passato nel settore giovanile?

«Nulla, è uno dei motivi per cui sono qui. La società ci ha confermato l’impegno e quindi noi lavoreremo al massimo: io e Francesco Conti saremo sempre sui campi per dare certezze agli staff tecnici e alle squadre. Non cambierà il convitto, non ci saranno modifiche nei trasporti e continueremo a seguire la nostra filosofia di lavoro. Certo, faremo campionati diversi ma posso garantire che non mancheranno le occasioni per misurarsi con realtà di altissimo livello né diminuirà la qualità del lavoro settimanale. Anzi, qualcosa cambierà…».

Scusi?

«Ho parlato con il direttore Fusco e non mi era mai capitato che vi fosse tanta sinergia tra prima squadra e settore giovanile. Mi ha detto che ambisce ad avere ragazzi pronti per giocare tra i grandi e per un responsabile di settore giovanile questo è un grande stimolo oltre che un importante impegno. Sono davvero molto soddisfatto».

Come si è lasciato con Andrea Catellani?

«Benissimo, è un ragazzo eccezionale».

In città si sussurrava che potesse tornare Ruggero Ludergnani…

«Quello che ha fatto Ruggero è sotto gli occhi di tutti. Ci siamo visti il giorno della retrocessione, era più affranto di me. È un ferrarese, vuole bene alla Spal ma sta facendo un altro percorso molto importante».

Quindi la Spal riparte da De Gregorio?

«Il settore giovanile della Spal riparte da dove si era fermato a giugno: entusiasmo, serietà, senso di appartenenza e voglia di crescere; con grande attenzione alle categorie agonistiche e altrettanta cura dell’Attività di base».

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