La Nuova Ferrara

Ferrara «Mi sento consapevole e sicura del mio lungo percorso di allenamento. Le mie aspettative sono grandi ma restando umile e pronta a tutta». Margherita Giulianelli inizia così l’analisi sulla sua prossima esperienza ai Mondiali giovanili di Ju Jitsu che si terranno ad Astana (Kazakistan) dal 22 al 26 agosto. «Sono nata il 16 luglio 2008 a Trecenta (Rovigo) e risiedo a Ferrara – prosegue –, pratico la specialità del fighting system. Il mio maestro è Davide Conti e mi alleno anche con Antonella Farnè nelle palestra di Ferrara e di Cento. Sono pronta, ma voglio ringraziare prima di tutti i miei genitori per rendere sempre tutto possibile ma non sono da meno i miei allenatori Davide e Antonella, che mi preparano ogni giorno mentalmente e fisicamente con anima e cuore».

E sono altre due le atlete “nostrane” che parteciperanno ai Mondiali, Giulia Di Meo e Cecilia Farnè. Di Meo è nata il 19 maggio 2009 a Modena: «Abito a San Prospero e pratico ju jitsu, la mia specialità è il fighting system, dove gareggio nella categoria Under 16 -44 kg. Mi alleno a cento, sotto la guida tecnica del maestro Rovigatti nella sede del Csr Ju Jitsu Italia. E per le competizioni, sono seguita dal mio coach Antonella Farnè. Mi sto allenando al massimo, cercando di migliorare qualcosa a ogni singolo allenamento. Delle mie aspettative non voglio parlare, il mio obiettivo in Kazakistan è combattere al 110% delle mie potenzialità».

Poi Cecilia Farnè, nata il 29 novembre 2009 a Bentivoglio, vive a San Pietro in Casale (Bologna). «La mia specialità è il fighting system e nello specifico gareggio nella categoria Under 16 - 48 kg. Mi alleno a Cento con il maestro Rovigatti e per le competizioni sono seguita da Antonella, che è il mio coach ma anche mia sorella. Ho iniziato a praticare ju jitsu solo a marzo dell’anno scorso, ma grazie ai miei maestri sono migliorata velocemente. So di avere ancora molto da imparare, però voglio dare tutta me stessa e so di potermela giocare. Ci stiamo allenando molto e abbiamo organizzato diversi scambi con atleti di altre palestre per prepararci insieme. Vorrei ringraziare mia mamma e mio papà che non mi fanno mancare nulla, così come imparo tanto da ogni allenamento». l

Enrico Ferranti

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