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Spal, Antenucci: «Restiamo uniti, nella mia Ferrara non si molla»

Alessio Duatti
Spal, Antenucci: «Restiamo uniti, nella mia Ferrara non si molla»

Il direttore Fusco: «Tacopina amareggiato, soffre come tutti noi»

08 ottobre 2023
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Ferrara Si gioca tanto e di conseguenza si parla altrettanto. Così, la Spal ha scelto di non proporre la terza conferenza stampa del suo nuovo tecnico nel giro di soli quattro giorni, affidando il verbo pre Pescara a due figure decisamente di riferimento per tutto l’ambiente. Niente Colucci dunque – lo sentiremo oggi nel dopo gara –, ma ecco gli interventi del direttore tecnico biancazzurro Filippo Fusco e di capitan Mirco Antenucci.

La bandiera Proprio il numero 7 ha introdotto i temi: «Siamo tutti dispiaciuti per i risultati che non stanno arrivando nonostante il nostro impegno che non è mai mancato. In questo momento – ha messo in chiaro Antenucci – è importante essere tutti dalla stessa parte: noi, l’intera città e la tifoseria. In questa piazza, che amo, e nella quale sono voluto tornare, non si può mollare. Questa parola non esiste nel mio vocabolario. Per ottenere qualcosa in più bisogna remare tutti dalla stessa parte, come succedeva anni fa: l’unione è sempre stata la forza di questo club. Abbiamo ancora tante partite a disposizione, dobbiamo dare assolutamente qualcosa in più. L’appello a tutti è di restare più uniti possibile».

E ancora AnteSeven, con un significativo passaggio sugli allenatori: «Quando va via un mister è una sconfitta per la squadra. Vorrei ringraziare Di Carlo: è una gran persona, oltre che un grande protagonista, sono solo mancati i risultati. Lui ha dato tutto, mi ha lasciato tanto dal punto di vista umano, poi la società ha fatto la sua scelta. Ripartiamo con Colucci – ha aggiunto l’attaccante spallino – che si è presentato molto carico e si vede che ha giocato per tanti anni ad alti livelli. Ovviamente non sarà facile preparare le partite in due giorni dando nuovi concetti in un calcio dove tutti sono molto preparati tatticamente. Il mister ci darà le sue idee: non sto parlando di cambio moduli o robe numeriche che ritengo superate».

Antenucci, tra la pazienza e la necessità (anche per se stesso) di un miglioramento della fase offensiva di squadra: «Rivoluzioni calcistiche da un giorno all’altro nel calcio non esistono, perché non ci sono bacchette magiche. Nei primi allenamenti abbiamo parlato molto, il mister crede molto alle motivazioni che tutti possono esprimere, giovani compresi. La fase d’attacco? Ci sono state delle difficoltà. È un aspetto di squadra che va migliorato per avere tutti le migliori condizioni. Ovviamente bisognerà cercare di far più gol e di subirne meno. Il Pescara? È una squadra forte – conclude Antenucci –, in questo momento è avanti a noi sotto tutti i punti di vista. Li rispettiamo ma vogliamo tornare a far punti».

Il dirigente Importanti anche i concetti espressi dal direttore Fusco, che ha risposto così sulla questione Tacopina-ambiente del tifo: «Il presidente è amareggiato perché come tutti noi sperava in una partenza di campionato diversa. S’interessa quotidianamente delle nostre vicende e soffre come tutti noi. Penso che l’ambiente nel mondo del calcio sia fondamentale perché questo è fatto di emozioni. Possono essere positive o negative e noi adesso stiamo respirando le seconde. Il compito di tutti noi – ha sottolineato ancora Fusco – è quello di estraniarci da quello che può succedere pensando solo a lavorare insieme. La squadra e i risultati devono trascinare i 7.000 che vengono allo stadio. Tutta la società ci tiene affinché le cose vadano meglio. Il contesto non è facile, ma siamo professionisti, con esperienza, quindi è fondamentale mantenere equilibrio per il bene della Spal».

Sempre Fusco, sulla gara di oggi: «Partita bella e importante. Il Pescara – aggiunge il direttore – è una squadra con una chiara identità. Ho lavorato con Zeman, abbiamo un eccellente rapporto ed è un mister giovane, nonostante l’età anagrafica. Abbiamo grande rispetto per loro, ma non ci sentiamo inferiori a nessuno. Questa partita arriva in un momento difficile, ma è uno stimolo per invertire la rotta». l

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