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Parla Edera: «Sto bene e sono pronto, darò tutto per la Spal»

Alessio Duatti
Parla Edera: «Sto bene e sono pronto, darò tutto per la Spal»

Prime parole in biancazzurro per Simone Edera: «Nel giro di due settimane avrò nelle gambe i 90 minuti»

04 gennaio 2024
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Ferrara Il biglietto da visita verbale di Simone Edera è di quelli che lasciano ben sperare. Diciamo per certi versi simile a quello dell’altro svincolato, Alessandro Bassoli, che qualche mese fa era piombato sul pianeta biancazzurro con idee chiare e fatti dimostrati con rara immediatezza. L’auspicio e l’augurio è che anche l’innesto dell’esterno offensivo classe 1997 possa essere prezioso per la causa spallina.

«Sono molto felice che Simone sia con noi – ha detto il direttore tecnico Filippo Fusco introducendone la presentazione –, è un ragazzo che ha dimostrato umiltà e disponibilità. Il suo qui alla Spal non è stato un periodo di prova, ma ci siamo solo conosciuti meglio. Sono sicuro che a Ferrara potrà fare grandi cose».

L’intervista Edera, che ha ringraziato Fusco e Tacopina per l’opportunità, è partito a marce subito alte nell’espressione dei primi concetti: «Farò di tutto per ripagare la fiducia che mi è stata accordata e lo farò ogni secondo in cui sarò in campo. Sono molto felice di essere qui, mi adatterò alle necessità del mister anche se un po’ tutti sanno che principalmente sono un attaccante esterno. I primi giorni? Sensazioni belle e positive – spiega Edera –, ho visto da parte di tutti molta voglia di rivalsa. Il gruppo è competitivo, c’è molto da lavorare e anche quando capiteranno giornate storte bisognerà dare tutto».

Ci racconta come ha vissuto questi ultimi anni difficili?

«È stata una situazione un po’ particolare. Praticamente sono stato un anno e mezzo fuori per infortunio, a gennaio scorso sono andato a Pordenone tentando di giocare sei mesi “di ripresa”, poi quest’estate mi sono svincolato e per un periodo sono stato a Pesaro ad allenarmi, prima della chiamata della Spal».

Una traiettoria di carriera non semplice. Ora sta bene?

«Assolutamente sì e ci tengo a sottolinearlo perché nei mesi scorsi ho provato molto fastidio quando emergevano preclusioni nei miei confronti da parte di alcuni addetti ai lavori. Non era vero che non stessi bene. Il famoso infortunio di Reggio Calabria mi aveva distrutto perché la diagnosi era stata più grave del previsto e non è stato facile rialzarsi. Ma come mi ha insegnato Sinisa Mihajlovic, che per me è stato un secondo papà, se cadi sette volte devi rialzarti dieci. Ha fatto molto per me e voglio ringraziarlo. Tornando all’attualità, io sono a disposizione. Spero che il mister mi possa inserire già dalla prossima (Edera da appena tesserato nel match pre-natalizio con l’Olbia era rimasto in panchina; ndr), poi credo che entro due settimane potrò anche avere i famosi 90 minuti».

Che idea s’è fatto della Spal?

«Un grande club, che fino a qualche anno era in serie A e difatti gode di strutture davvero pazzesche. La società è forte e c’è voglia di tornare ad alti livelli. Abbiamo sposato questo matrimonio con grande unione d’intenti. Il mio obiettivo è fare le fortune della Spal e dimostrare che su di me è stata fatta la scelta giusta. In questo momento stiamo lavorando duramente sotto la guida del mister: proviamo schemi vari, anche se al momento siamo sul 4-3-3. Ci sono stati un po’ di giorni per le vacanze ma siamo già concentrati sulla partita di Pesaro che per noi sarà molto importante».

È vero che Davide Vagnati, ai suoi giovani tempi nel Torino, tentò di portarla alla Spal?

«Può darsi (sorride; ndr). Ne avevamo parlato, ma in quel momento volevo rimanere al Toro. Una delle società che mi ha dato tanto, così come lo sono state poi Bologna, Venezia, Parma e Reggio Calabria, e mi ha permesso di crescere come uomo».

Maglia 71 È il caso di ricordare il numero di maglia scelto da Simone Edera per questa nuova parentesi in quel di Ferrara: si tratta del 71, poiché l’ala piemontese ricercava una cifra con dentro il 7 (qui di Antenucci). Uno dei numeri della sua carriera, in particolar modo assieme al numero 20. l

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