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Ghiringhelli chiude il cerchio: «Spal, dovevamo ritrovarci»

Alessio Duatti
Ghiringhelli chiude il cerchio: «Spal, dovevamo ritrovarci»<br type="_moz" />

Serie C. Il difensore di nuovo a Ferrara: «Ho deciso in un attimo Il futuro? Una gara alla volta, non siamo spacciati e vogliamo ripartire» 

08 febbraio 2024
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Ferrara Luca Ghiringhelli è tornato a Ferrara a più di 10 anni di distanza da quell’esperienza (stagione 2011/2012, in compartecipazione col Milan) che per il 1992 pavese e tutta la Spal si concluse con un’amara retrocessione al playout. Retrocessione che arrivò dopo un cammino non semplice per via delle penalizzazioni che punirono le inadempienze finanziarie della società guidata da Cesare Butelli.

«È passato un po’ di tempo – dice il terzino – ma è un piacere tornare in questa piazza. Sono sia invecchiato che maturato con un po’ più di carriera alle spalle, vediamola così. La situazione di 12 anni fa non è ovviamente paragonabile a quella attuale. Quell’anno avevamo avuto problemi con gli stipendi e in classifica eravamo stati penalizzati in maniera decisiva. Pensando all’attualità dico che occorre restare uniti, ma soprattutto ragionare davvero partita per partita perché il rischio di perdersi pensando al lungo termine c’è. Non dobbiamo pensare troppo in là, non dobbiamo farci fuorviare da questo, ma solo pensare alla condizione attuale che è quella di far punti a ogni appuntamento utile».

Ma Ghiringhelli era realmente stato vicino alla Spal anche altre volte negli ultimi anni?

«Non c’è mai stato un contatto, questa è la verità. Leggevo sempre anche io il mio nome associato alla Spal ma probabilmente era una semplice addizione legata al fatto che qui c’era Venturato col quale mi ero trovato bene a Cittadella».

La scelta attuale, invece, quando è nata?

«All’inizio della scorsa settimana. Il lunedì mi ha chiamato il direttore Fusco chiedendomi di venire qua. Ho dato subito la mia disponibilità, ma mi sono preso solo un giorno per capire al meglio come gestire una situazione famigliare visto che ho un bimbo di due anni. A Bolzano avrei trovato poco spazio, la Spal è sempre la Spal, e cambiare è stata la soluzione giusta».

Primo impatto generale?

«Sono stato accolto molto bene, qui il gruppo è composto da ragazzi volenterosi. So la situazione che avrei trovato e tutti siamo vogliosi di uscirne il prima possibile. La classifica dice che non siamo spacciati. A livello fisico sto bene, a Lucca ho giocato, poi è chiaro che sia necessario un attimo per assimilare carichi diversi rispetto a quelli a cui ero abituato».

Mister Di Carlo?

«È un allenatore che cerca di instaurare un rapporto coi giocatori. Sul campo ci siamo conosciuti solo per questo paio di giorni, ma è un tecnico di grande esperienza e ci darà una mano».

Una promessa ai tifosi?

«Inutile farle, dobbiamo solo dimostrare. Chi gioca a calcio si deve sentire responsabile ogni giorno. Siamo tutti ragazzi intelligenti e sappiamo che in campo ci andiamo noi».

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