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Cento, Trevisan a 71 anni allena e gioca ancora a basket

Simone Gagliardi
Cento, Trevisan a 71 anni allena e gioca ancora a basket

Il coach a Cento è un’istituzione: «Mi arrabbio ancora, la passione è unica». E mentre cresce i giovani della Benedetto 1964 si cimenta con la Nazionale over

26 febbraio 2024
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Cento Gianni Trevisan, ritorno al futuro. Vicentino, centese di adozione ormai da anni, un allenatore che ha fatto la storia della Benedetto XIV di quegli anni. Scomodo e poco disposto a scendere a compromessi, ma vincente. Con rapporti umani sempre prioritari sul resto. Soddisfatto della sua vita, due figli e uno stuolo di nipoti prima di un trasferimento totale di vita a Cento dove ha incontrato l’amore di Daniela con cui vive tuttora. Realizzato nella professione; buon giocatore tra serie B e A negli anni ’70. Breve il passo per diventare allenatore anche in serie A - a Verona - prima di fermarsi a Cento dove nel 1992 ha sposato le ambizioni di una società di serie B2 lanciando, da tecnico, la Benedetto XIV nel grande basket della serie B d’eccellenza. Ha proseguito la carriera altrove, anche in categorie inferiori, senza mai lasciare la Cento città dove ha posto le radici della sua vita, fin da quel lontano 1992. «Cento mi ha dato tanto - apre la lunga chiacchierata Gianni Trevisan -, intanto l’opportunità di essere capo allenatore in una società ambiziosa, perché al di là di come finì e di quello che accadde in mezzo a mille peripezie la società era ambiziosa: il primo anno i risultati non arrivarono, poi le due stagioni successive sono state esaltanti. Portammo per la prima volta Cento in B1, raggiungendo la poule promozione grazie all’amore per la pallacanestro dei centesi che si sono prodigati permettendoci di proseguire l’attività. Io da allora di fatto non mi sono più mosso, ho anche iniziato una seconda attività lavorativa insegnando part time lontano da Cento, finché nel 2017 ho avuto il trasferimento per poter finalmente insegnare in zona. Ora sono in pensione; in mezzo a tutto questo pensa che sono stato capo allenatore di squadre di varie categorie per 41 anni di fila, senza mai fermarmi». Arrivò negli anni Novanta, una pallacanestro diversa. Tutto è cambiato da allora e anche Gianni a un certo punto ha detto stop. E da Cento si passa a Cento: «Tutte le scelte fatte nella mia vita sono state ponderate. Sia da giocatore che da allenatore una volta arrivato in serie A ho capito che avrei dovuto fare altro. Quando ci arrivai da giocatore mi laureai. Da allenatore invece mi resi conto che avere a che fare con agenti, procuratori non faceva per me. Avrei preferito allenare dove c’erano veri rapporti umani con le persone. Oggi faccio altro, dopo avere allenato squadre senior per tanti anni mi è tornata la voglia di lavorare con i giovani, ma poi lo scorso anno volevo smettere, ero stanco. Solo che di fronte alla proposta di miei vecchi tifosi come Paccio, Baraldi e Passero non ho saputo resistere. Non ho pressioni che a livello senior avevo, bisognava sempre vincere, non lo sopportavo più. Le pressioni adesso me le metto io perché quando perdiamo mi arrabbio ancora, ma con il presidente Spera non ci sono questi problemi. Sì, allenando la Serie D del settore giovanile della Benedetto1964 si chiude un cerchio». Una vita piena, un amore per la pallacanestro viscerale, senza confini. Il basket è la sua vita. Magari non tutta ma una buona fetta al punto di proseguire, per sfizio l’attività di giocatore over con una vera Nazionale. E poi un professore di educazione fisica, seppur in pensione a 71 anni (72 ad ottobre), non può non tenersi in forma. E si riparte con una piacevole esperienza assieme a coetanei, amanti incalliti al pari di Gianni della pallacanestro: una associazione sportiva, riconosciuta dal Coni, che partecipa a manifestazioni internazionali, praticamente la Nazionale over, a cui Trevisan non sa dire di no. Prima da allenatore, poi da giocatore allenatore, ora solo giocatore. L’ultimo cimelio della sua carriera è il quinto posto ai mondiali nella categoria over 70 disputati in Argentina nel 2023 «Cosa me lo fa fare? L’amore per la pallacanestro, allenarsi fa bene, ti tieni in forma e si affronta la fatica di tutti i giorni con più serenità, e poi questa è una attività non solo di sport ma anche sociale, a scopo benefico, collaboriamo anche con Telethon. Avevo iniziato solo facendo l’allenatore, poi prima dei Mondiali a Montecatini mi era tornata la voglia di giocare ed ho ricominciato. È una cosa seria, una associazione sportiva a tutti gli effetti con oltre 100 tesserati. Ci alleniamo una volta ogni 15 giorni, perché per giocare ci si deve anche allenare. Nel 2022 abbiamo vinto gli europei a Malaga in Spagna, lo scorso anno ai mondiali in Argentina abbiamo perso ai quarti di finale contro il Messico di un punto. Quest’anno ci saranno gli Europei in Italia, a Pesaro».