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«Abbiamo un debito con i tifosi. Ora la Spal è sulla strada giusta»

di Alessio Duatti
«Abbiamo un debito con i tifosi. Ora la Spal è sulla strada giusta»

Valentini a tutto campo: «Anche nei momenti difficili mai disuniti». Poi guarda avanti, prima alla salvezza e poi a un traguardo più ambizioso

29 febbraio 2024
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Ferrara Vuol continuare a metterci tutta la garra possibile, Nahuel Valentini. Lui conosce alla perfezione questo termine, utilizzato nel gergo calcistico del Sudamerica come massima espressione fisica e caratteriale, grinta e spirito combattivo. E la Spal ne ha assoluto bisogno per rimanere a galla da qui alla fine.

Valentini, che lettura ha dato alle difficoltà vissute dalla squadra?

«Quando si analizzano queste situazioni, i motivi possono essere tanti. Come base dico che la partenza è stata in salita, perché il club veniva da una retrocessione ed è una cosa che succede un po’ a tutti. Tipo l’anno scorso alla Triestina. Ci si sono incastrate male un po’ di cose, tra infortuni e momenti in cui abbiamo perso la fiducia. Sappiamo che avremmo dovuto fare un altro tipo di campionato».

Come avete vissuto nello spogliatoio i giorni di crisi e le contestazioni ricevute?

«Sono momenti che non fanno piacere a nessuno. La bravura della squadra è stata quella di continuare a crederci anche quando le cose non andavano e a prescindere dal momento. L’abbiamo fatto, il gruppo ha reagito molto bene, non ci siamo mai disuniti. Noi giocatori a prescindere dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, ma questo gruppo non ha davvero mai fatto un passo indietro. C’è ancora tanto da fare, ma dobbiamo continuare a restare uniti».

Col Sestri Levante per dare valore alla recente striscia di risultati utili?

«Vogliamo andare a fare una grande partita, con l’atteggiamento che ci chiede il mister. Coraggio e voglia di fare. Siamo sulla strada giusta e dobbiamo rimanerci. Poi, il calcio è anche l’arte dell’imprevisto e tutto può succedere, ma se stiamo lì come siamo adesso, potranno arrivare cose positive».

Nella testa di voi giocatori c’è solo la salvezza o un’occhiata al decimo posto l’avete data?

«La Spal, in quanto Spal, deve ambire a qualcosa di più. Ma oggi dobbiamo essere realisti e rimanere con i piedi per terra. È importante restare equilibrati, senza guardare troppo avanti. Sappiamo che con il Sestri sarà fondamentale: bisognerà dare tutto».

Nell’ultimo rush Valentini sarà uno dei punti fermi...

«Il calcio è bello perché ti dà sempre l’opportunità di dimostrare qualcosa. Anche quando non ho giocato, ho sempre tentato di dare il mio contributo da fuori».

Ha in programma qualche altro “gollettino” per allungare l’attuale score di 2 reti segnate?

«Fare gol fa sempre grande piacere, quindi se capita.... Con l’Arezzo sarebbe potuto capitare: in una circostanza ho perso il passo, nell’altra non sono riuscito a dargli tanta forza. Però il mio mestiere è difendere, quindi spero possano segnare i nostri attaccanti, che sono importantissimi e lo stanno dimostrando».

Al suo arrivo a Ferrara aveva detto: “Quest’anno mi gioco tutto”. Come valuta oggi quella frase?

«Ho sempre dato tutto me stesso, per cui sono tranquillo. A volte sono stato all’altezza, altre meno, ma quello dipende da tanti fattori. Giocare alla Spal è un motivo d’orgoglio, ma anche una sfida: non mi sono mai risparmiato, mancano altre 10 partite e tanto può succedere. Quindi, sostengo ancora quell’idea. A me piace vivere così, ho passione per quello che faccio e voglio trasmetterla. C’è ancora tanta voglia di dimostrare».

Ferrara come si colloca tra le città italiane in cui ha vissuto?

«Solo qui e ad Ascoli ho vissuto in centro storico. La vita in questo senso è bellissima. Quando c’è bel tempo adoro girare in bicicletta, anche per andare agli allenamenti quando sono allo stadio».

Il suo sentimento argentino quant’è forte?

«È altissimo, noi abbiamo un senso d’appartenenza di un certo tipo, vogliamo sempre dimostrare, lottare e farci valere. Ogni bimbo sogna di giocare a calcio, più che in ogni altra parte del mondo. Con i miei compagni, e non solo con Zuculini, parlo del nostro calcio. Proprio adesso si è giocato il turno dei derby, una tradizione del calendario. Noi del Rosario Central abbiamo vinto contro il Newell’s Old Boys e, al di là della vittoria, è sempre un orgoglio mostrare il tifo e la nostra passione. Quella partita l’ho giocata anch’io ed è una follia indipendentemente che si giochi in casa o in trasferta, perché ci sono due stadi. Debuttai in prima squadra proprio in un derby perso, a 19 anni, davanti a 45.000 persone e mi tremarono le gambe per tutta la partita».

Messaggio ai tifosi?

«Sono colpito da quanto ci hanno sostenuti nei momenti difficili, siamo in debito con loro. Dobbiamo avere la voglia di vincere senza mollarla fino alla fine».l

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