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Carraro, il ritorno del guerriero Da flop a mediano inamovibile della Spal

Alessio Duatti
Carraro, il ritorno del guerriero Da flop a mediano inamovibile della Spal

Il centrocampista si è trasformato e ha riconquistato la fiducia. I segreti? L’arrivo di Buchel, il cambio di modulo e il sostegno dei compagni

13 marzo 2024
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Ferrara Se fosse entrata quella cannonata respinta dalla traversa sotto la Curva Ovest, la “riabilitazione” di Marco Carraro in maglia Spal avrebbe toccato un punto ancora più alto. Appuntamento rimandato, vediamola così. Ma il grande momento del centrocampista spallino rimane realtà tangibile: gradevole, utile, vivace, propositivo, solido e opposto a quello che il classe 1998 aveva fatto vedere nella prima travagliata parte di stagione.

La verità, come spesso accade, sta nel mezzo e fa parte del classico percorso a ostacoli. Carraro non era diventato improvvisamente un brocco nemmeno quando le prestazioni offerte risultavano palesemente insufficienti e non si è certo trasformato nel miglior centrocampista box to box dei top campionati europei. Tuttavia rappresenta uno degli attuali punti di forza della Spal di Domenico Di Carlo. Una certezza a cui restare aggrappati con fiducia nell’ultima fetta di stagione. D’altronde uno che aveva collezionato circa 140 presenze in serie B (tra Pescara, Foggia, Perugia, Frosinone e Cosenza) non poteva essere realmente quello di inizio anno. Anche perché sul suo conto l’aspettativa generale – anche nata dallo schieramento 4-3-3 su cui il club aveva basato il mercato estivo – era quella di un regista dinamico, dai piedi illuminanti e con una verve diversa dal ricordo di Zanellato (o altri).

Carraro è sempre stato un altro tipo di giocatore. Ok la qualità base per l’impostazione, ma il punto di forza – anche in momenti meno felici di quello corrente – è sempre stata la solidità difensiva, unita alla copertura degli spazi e quindi alla sostanza. Quelle cose sporche che poco si vedono ma che in un meccanismo di squadra risultano preziose. È comunque vero che per buona parte dell’andata in ragazzo originario di Dolo ha steccato qua e là. Di certo non aiutato dall’arrivo tardivo (attorno a Ferragosto, a titolo definitivo con contratto sino al giugno 2025) e da quel fastidioso infortunio al costato rimediato nella trasferta di Alessandria contro la Juve Next Gen. Intoppo che per un fisico “Diesel” come il suo non ha aiutato il percorso d’inserimento in un contesto che globalmente non stava funzionando.

La svolta di Carraro è riferibile a varie circostanze. Dalla continuità garantita dal buono stato di forma psicofisico (i suoi dati parlano di 26 partite giocate in campionato, oltre 2000 minuti, 7 i gialli ricevuti), passando per il nuovo scacchiere a doppio mediano e la spalla di un certo Buchel che gli permette di giocare con meno pressioni e più ordine. Davanti, ecco 7 giornate (almeno) per firmare gol e assist. Magari da celebrare con una dedica speciale alla compagna Vanessa e alla piccola Luna: la Carraro’s family si è insediata in pieno centro storico, vivendo attivamente le piccole ma grandi dinamiche cittadine. Tante le testimonianze via social. E a tal proposito, proprio l’altro giorno è arrivato il primo post Instagram a tinte biancazzurre: un semplice quanto significativo accostamenti di due palle bianche e azzurre, commentato energicamente da due esperti come Valentini e Antenucci che ne hanno sottolineato “la qualità”. Nello spogliatoio la sua rimane una presenza moderata. Uno di quei bravi ragazzi positivi, benvoluto da tutti (non solo dai compagni), con lo spirito riservato ma al tempo stesso aperto nel mostrare le sofferenze e le gioie che solo il calcio può trasmettere a questi livelli nella sua interezza e quotidianità.