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Ferrara, Fiordaliso al centro della Spal: un’invenzione da 10 e lode

Alessio Duatti
Ferrara, Fiordaliso al centro della Spal: un’invenzione da 10 e lode

Il difensore classe ‘99 è stato capace di reinventarsi con successo in una nuova zona di campo

09 aprile 2024
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Ferrara I migliori score difensivi spesso e volentieri permettono alle squadre di mettere in cassaforte i propri desideri. Non ci si riferisce solo alle vittorie dei campionati, ovviamente. La Spal nelle ultime tre uscite si è blindata e ha ipotecato la propria salvezza. La bontà del dato è stata resa possibile grazie ai gol (in particolare i primi due di Zilli in divisa biancazzurra), ma è evidente che la fase collettiva di squadra abbia permesso la gran bella figura degli interpreti difensivi.

Quel quartetto arretrato – anzi quintetto, considerando pure un Cesare Galeotti in formato super già dalla sconfitta di Pontedera – tanto inedito, quanto efficace. Ghiringhelli (anche lui in rete-premio), Valentini (costante garanzia nell’ultima fase di stagione), Fiordaliso (del quale parleremo più approfonditamente a breve) e Tripaldelli (nel suo momento migliore da quando gioca nella Spal). Va ovviamente citato anche il giovane Saiani, perché contro la Carrarese a sinistra aveva giocato lui senza demeritare e perché non menzionare anche il buon Breit (austriaco classe 2003) subentrato col piedone bello attivo al di là di ogni discorso sullo stile.

Mattoni su mattoni belli posizionati nel muro, ed ecco che Domenico Di Carlo è riuscito a sopperire alle pesanti assenze dei vari Bassoli, Peda, Bruscagin (e Arena). La Spal al momento ha subito 38 reti (dato migliore riferito alla parte bassa della classifica), nelle 11 partite disputate dal ritorno del tecnico ex Vicenza ha tenuto la porta inviolata in ben 5 circostanze (le ultime 3 consecutive).

Ma tra la bravura generale, un singolo riflettore ben puntato se lo merita anche Alessandro Fiordaliso. Uno di quelli che a Ferrara ha fatto più o meno sempre una discreta fatica. Lo scorso anno era arrivato dalla Cremonese (firmando un triennale sino al 2025) trovando spazio solo in 15 circostanze, vivendo più ombre che luci. L’esterno torinese, abbigliato in maglia numero 2, anche quest’anno non aveva ingranato al meglio. La categoria però l’ha aspettato e nel momento più duro della squadra si è fatto trovare pronto con i fatti. Autentico jolly “a tutta difesa”. Un po’ terzino destro (il suo ruolo naturale), a volte dirottato a sinistra con praticità, altre come braccetto di un reparto a 3, poi l’ultima sistemazione – capitata per necessità – come centrale mancino al fianco di Valentini. Imposta, esce coi tempi giusti, rimpalla, è ben posizionato e colleziona prestazioni positive in maniera quasi inaspettata. Non tanto per il suo pregresso ma per un posizionamento comunque adattato che ne sta però esaltando una nuova fase di carriera, lui poco social, ben allineato sul lavoro quotidiano e ora capace di reinventarsi in un’altra zona del campo. Stiamo pur sempre parlando di un classe 1999, dunque i margini di miglioramento esistono.

In questo momento la positività che Fiordaliso sta portando dentro il campo è uno di quegli ingredienti essenziali nel progetto architettonico che Di Carlo ha allestito per la solidità della sua Spal. Blindata, anche da Fiordaliso, verso il sospiro finale della salvezza.