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Ferrara, Di Carlo ammicca alla Spal e Tacopina smentisce Fusco

Alessio Duatti
Ferrara, Di Carlo ammicca alla Spal e Tacopina smentisce Fusco

Il presidente: «Lui ha gestito, io ho solo approvato»

30 aprile 2024
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Ferrara Tentare d’immaginare cosa sarebbe potuta essere questa Spal all’interno della griglia playoff rende ancor più alto il sincero rammarico per non avercela fatta. Ma è il caso di ricordare come la parola playoff, fino a qualche settimana fa, fosse stata quasi bandita dal sentore comune anche nel momento in cui la matematica e il calendario concedevano di pensare al famoso spiraglio durante la prima risalita dalle sabbie mobili. Comunque sia, salvezza doveva essere e salvezza (abbondante) è stata. Quest’anno la Spal ha tribolato più del dovuto dentro e fuori dal campo, ha necessitato del cambio di marcia firmato mister Di Carlo (oltre al mercato di gennaio), ha messo negli almanacchi un’altra stagione non positiva figlia di scorie, infortuni e variegato caos, ma non ha mai davvero avuto nessun piede e mezzo in serie D. La speranza di oggi è che chi gestisce il club abbia imparato l’ennesima lezione che uno sport complicato, ma anche molto semplice, come il calcio sa sempre impartire. Quando ci si rende conto di avere in mano delle certezze, pensiamo che queste vadano tenute strette e ulteriormente coltivate, dando loro il miglior contesto quotidiano possibile per aumentare l’ascesa generale. I numeri di Mimmo Di Carlo sono stati da zone alte della classifica: 8 vittorie su 14 partite condotte dal suo ritorno in sella, media punti di evidente spessore, 21 gol fatti (sui 41 totali dell’annata), un’impronta di gioco (4-4-2 offensivo) inconfondibile e quello spirito collettivo che potrà servire alla Spal che verrà come elastico di lancio verso un campionato differente. Nel weekend in cui il direttore dell’area tecnica, Filippo Fusco, ha parlato chiaro sulle visioni differenti con il presidente Tacopina, l’allenatore ha messo sul tavolo un paio di concetti mica male. Tipo la sua disponibilità a rimanere a Ferrara e alla Spal, prolungando quel contratto in scadenza a giugno, con motivazioni di primo livello. Tornando a Fusco: il presidente Tacopina ha voluto chiudere la questione: «Ho letto cose che probabilmente non sono state interpretate correttamente - dice l’avvocato - e mi sembra giusto fare chiarezza per non travisare quanto affermato più volte dallo stesso Fusco nella conferenza stampa di sabato e anche in tutte quelle tenute in precedenza. Quest’anno mi sono limitato solo ad approvare le scelte tecniche e gestionali della società. In estate ho dato a Filippo totale autonomia nell’allestire la squadra, la stessa autonomia che gli ho lasciato anche nel mercato di gennaio. Chiarito questo, voglio anche dire che non so cosa intenda per "visioni diverse". Ad inizio stagione ci siamo posti un obiettivo: mettere insieme una squadra che potesse competere ai vertici del campionato, siamo sempre stati allineati sul fatto che avremmo provato a fare di tutto per vincere anche se non fosse stato così facile. Questa è la mia visione, lo è sempre stata e sempre lo sarà».