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Zamuner, una pista concreta per la Spal

Alessio Duatti
Zamuner, una pista concreta per la Spal

L’uscita dai playoff del Trento può sveltire il grande ritorno. Rimane da chiarire se il direttore tecnico può essere gradito a Tacopina

08 maggio 2024
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Ferrara La tratta Trento-Ferrara è tornata a scaldarsi (e non poco), dopo l’inserimento del nome di Giorgio Zamuner nel borsino dedicato alla figura del prossimo direttore tecnico della Spal. Le due mete distano tra loro circa 200 chilometri e i punti di contatto nel recentissimo passato sono stati molteplici.

Anzitutto, Trento è stata la meta che “l’Imperatore” aveva scelto dopo la fine del rapporto con la Spal. Lì la conoscenza, la stima reciproca e un modo di lavorare pacato, funzionale e incisivo assieme all’attuale direttore generale biancazzurro Corrado Di Taranto. Il dirigente, poi, la scorsa estate aveva fatto il percorso inverso, passando al club di Tacopina, e in quei giorni non erano mancati i pensieri positivi che lo stesso Zamuner aveva trasmesso a Di Taranto in vista del suo imminente salto in un palcoscenico di maggior rilievo come quello estense. L’inverno scorso, poi, la Spal pescando proprio dal Trento si era rinforzata con il prestito (unica operazione “onerosa”) del croato Tomi Petrovic e occhio, in questo senso, ai prossimi scenari, che potrebbero aprire ulteriore dibattito rispetto al destino dell’attaccante per la prossima stagione.

Comunque sia, tanto per completare il giro degli intrecci, va ricordato anche il prestito secco di Filippo Puletto: dal 5 febbraio, alla gara dell’altra sera nel primo turno dei playoff (girone A della serie C), il giovane di proprietà della Spal ha collezionato 13 gettoni di presenza (senza gol). A proposito dei recenti 90 minuti che hanno visto il Trento di Francesco Baldini (mister ex Perugia, sondato da via Copparo meno di un anno fa) soccombere all’Atalanta under 23, ecco spuntare la possibilità d’accelerazione riguardo la tempistica dei contatti. Per la serie “ora se ne può parlare”.

In primis, però, la quadratura sul nome di “Giorgione” andrebbe trovata tra Di Taranto e Tacopina. E sarebbe proprio questo il nocciolo della questione. Due anni fa Zamuner e il presidente americano si erano lasciati correttamente, in maniera civile e senza code di alcun tipo. Bene. Ma va chiarito il pensiero di Tacopina, perché comunque divorzio fu. Uno con la sua mentalità, quella americana, quella che abbiamo conosciuto in questi anni, accetterebbe di ripartire da un nome “già avuto”? In parte, sarebbe una sorta d’ ammissione di aver sbagliato o comunque valutato male lo scenario, ricordiamo comprensivo anche dei nomi di Tarantino, De Franceschi e Lupo. Al contempo, però, l’avvocato newyorkese potrebbe cogliere l’opportunità Zamuner – il cui lavoro a Trento sarebbe stato di base apprezzato – , dando all’ambiente (tifoseria compresa) una forza professionale unanimemente gradita. Insomma, sarebbe un’occasione tecnica e di contesto mica male da cogliere.

Ogni momento per l’affondo su questa prima scelta o per l’esplorazione di altre vie (già pensate) pare poter essere quello buono. Ah, il contratto sino al 2025 che il dirigente avrebbe in essere con il Trento ribadiamo non essere uno scoglio invalicabile. E ci sarebbero pochi discorsi da fare anche sull’eventuale volontà di Zamuner, perché Ferrara e la Spal sono sempre rimasti casa sua, sin dal post carriera come giocatore.

Il dirigente di San Donà, si troverebbe di fronte una condizione economica che il club sta riuscendo a migliorare anno dopo anno, ma che necessita ancora di grande prudenza da porre su ogni operazione. Affidarsi quindi a uno che conosce meglio di tanti altri la categoria, potrebbe davvero essere un’idea vincente.