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Ferrara, situazione in standby per il prossimo direttore sportivo della Spal

Alessio Duatti
Ferrara, situazione in standby per il prossimo direttore sportivo della Spal

No di Colombino, si allontanano anche Zamuner e Magalini. Fermo il prolungamento di Di Carlo e Valentini

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Ferrara Di sabbia nella clessidra di via Copparo ce n’è ancora. Ma per trovare la quadratura del prossimo futuro tecnico occorrerà ancora un po’ di tempo. Lo scenario legato alla figura del prossimo direttore sportivo continua a mutare e soltanto dopo il weekend il direttore generale Corrado Di Taranto incontrerà un nuovo profilo – esperto e conoscitore della categoria – per capire se ci potranno essere premesse e presupposti volti alla stretta di mano.

Il nuovo appuntamento in agenda si rende necessario perché le altre situazioni esplorate fin qui rischiano di saltare contemporaneamente. È un no, già definitivo da giorni, quello su Andrea Colombino. Ieri il vice presidente del Trento (Enrico Zobele) ha praticamente confermato a chiare lettere la volontà di andare avanti con Giorgio Zamuner (bisognerà comunque attendere di capire se effettivamente sarà una cosa definitiva) e uno specifico corteggiamento cadetto sta facendo traballare Giuseppe Magalini (la prima scelta della Spal, anche per la certa affinità già avuta in passato con Mimmo Di Carlo). Per l’attuale ds del Catanzaro (stasera impegnato nel playoff col Brescia) sarebbe arrivata una proposta capace di far saltare il banco e si tratterebbe del Pisa. Le stesse cadette Modena e Reggiana (non lo Spezia) avevano corteggiato Magalini, ma non con prospettive tecniche così gustose da metterle davanti alla Spal, che era quindi rimasta in pole position. La piazza toscana, però, è uno di quei progetti ai quali è difficile rinunciare quando si è in un momento così alto di carriera come quello di Magalini dopo l’exploit di Catanzaro. Nulla è chiuso con certezza, ma al momento il matrimonio con Ferrara è fattivamente più lontano.

E Di Carlo? Il mister e la società hanno iniziato a parlare, ma non è ancora arrivata la firma del prolungamento. Non tanto per un discorso di durata del rapporto (si potrebbe presumere che il tecnico chieda un biennale), ma più che altro per la comprensione di alcune specifiche sulla prossima rosa per affrontare una stagione diversa (possibilmente il giusto mix tra giovani ed esperti). Un’attesa che però si lega all’attesa raccontata sopra, visto che andrebbe posta una base di linea comune proprio con il nuovo direttore dell’area tecnica. Segnale di standby illuminato anche sul rinnovo di Nahuel Valentini, l’unico che il club vorrebbe comunque fare tra i restanti giocatori di proprietà in scadenza (vedi Edera o Siligardi). Tuttavia, anche qui, soltanto l’operatività del nuovo dirigente potrà dare il via all’operazione. Perché in ogni caso andrà fatta una valutazione globale di un reparto, quello difensivo, che quest’anno ha dovuto ricorrere per più di un singolo all’infermeria. Sarà necessariamente utile andare su un titolare, valutare i profili che si hanno già in casa e se tutto “tornerà” allora si potrà continuare anche col roccioso difensore rosarino.