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Ferrara, la Spal si prepara a resistere

Sergio Armanino
Ferrara, la Spal si prepara a resistere

Nessuna intenzione di smobilitare dietro al ritardo nei pagamenti Inps e Irpef. Però il segnale è chiaro: i debiti pregressi peseranno ancora sulla gestione del club

19 maggio 2024
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Ferrara La preoccupazione cresce, la frattura s’allarga, la chiacchiera fra tifosi s’inasprisce. Il ritardo nei pagamenti di quanto dovuto a Inps e Irpef per le mensilità di gennaio e febbraio è suonato come un campanello d’allarme, oltre che un danno che andrà a riverberarsi sulla prossima stagione. Le pene, per questi casi, sono state inasprite, proprio per evitare che le società calcistiche finissero in mano ad avventurieri di facili costumi finanziari e tenere sotto controllo i conti dei club e garantire i loro tesserati. La Spal, pur avendo posto rimedio a stretto giro e lungi da essere inseribile in una black list, non potrà però evitare di pagare le conseguenze, pur facendo l’impossibile per limitare il danno: una penalizzazione arriverà, probabilmente di due punti sulla classifica del prossimo campionato, assieme a una sanzione pecuniaria e all’inibizione del legale rappresentante, ossia il presidente Tacopina. L’avvocato americano, così come i vertici dirigenziali, erano ben consapevoli a cosa andavano incontro ritardando quei versamenti, ma, in un momento di scarsa liquidità di cassa, le scelte erano obbligate. La Spal, infatti, si porta dietro un paio di poste nel bilancio che, per una società scesa in serie C, sarebbero insostenibili, se non ci fossero dietro i finanziatori a provvedere: le rate del mutuo che grava sullo stadio e le rateizzazioni fiscali della stagione su cui è gravato il covid, pagamenti che, se interrotti, cesserebbero di essere a rate, appunto, soverchiando i conti.È stato dunque scientemente scelto il danno minore, pur di riuscire a resistere e avere un futuro. Già, ma quale? Beh, salvo interventi "pesanti" di nuovi investitori e nonostante un anno di grande attenzione sul fronte delle uscite (ma poi gravato da qualche operazione di mercato imprevista e quindi fuori budget), c’è ancora da soffrire: un’altra stagione, poi finalmente si potrà respirare. E nel frattempo? Bisognerà che arrivi uno bravo a sostituire Fusco nella direzione dell’area tecnica, che eviti un altro campionato di sofferenze ed errori: è quello che chiede mister Mimmo Di Carlo per rimanere, magari con una prospettiva contrattuale un po’ più a lungo respiro e senza brutte sorprese di percorso. Per il resto, il mercato, con oculatezza, si può fare anche senza doversi impegnare il futuro: certo, su questo fronte a Fusco non si può rimproverare niente, i contratti più pesanti li ha allontanati dalle casse spalline e bisognerà trovare ancora soluzioni simili. Ecco perché urge, anzi tutto, affidare le redini tecniche a persona capace