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Spal, attesa per le scelte. Intanto la Curva attacca

Alessio Duatti
Spal, attesa per le scelte. Intanto la Curva attacca

La prossima settimana potrebbe essere decisiva per ds e mister. Dalla Ovest una richiesta di chiarezza su situazione e programmi

25 maggio 2024
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Ferrara Weekend interlocutorio in casa Spal. Una sorta di quiete prima del tanto movimento previsto la prossima settimana. Quando il club, a quanto pare, arriverà a dama per quanto concerne la scelta del nuovo direttore sportivo e, di conseguenza, si potrà imbastire quella base formale di dialogo con mister Di Carlo, che attende, per arrivare al dunque, anche e nonostante le voci di mercato che sibilano di alternative provenienti dal profondo sud: d’obbligo registrarle, altrettanto dar loro un peso, che, di questi tempi, pare assai relativo, ma fatto sta che il nome di Giacomo Modica, salvatore del Messina, è stato accostato anche alla Spal.

Sul delicato tema del futuro c’è anche da registrare l’attesa di un’intera città e la tifoseria biancazzurra, rappresentata dalla Curva Ovest, è tornata a farsi sentire con un comunicato intitolato “chiarezza, rispetto e programmazione!”. Qui spunta l’annuncio che martedì, alle 15 nella Sala degli Arazzi in Municipio, si terrà un secondo incontro con l’amministrazione comunale e con la società «a cui parteciperemo con lo scopo di raggiungere un accordo che possa garantire alla città di non perdere il marchio Spal, in caso di eventuali fallimenti, come già avvenuto in passato».

La nota degli ultras affronta vari aspetto: «Il tema – scrivono – purtroppo resta attuale, visto che siamo di fronte a una società che a bilancio segna 13,9 milioni di euro di passivo e un indebitamento complessivo di 35 milioni di euro (inclusi debiti verso banche, verso finanziatori, debiti tributari e verso istituti di previdenza) e soprattutto siamo di fronte a una gestione tutt’altro che trasparente, visto che da tre anni vengono sbandierati obiettivi e programmi che non trovano nessun riscontro nella realtà. È di qualche settimana addietro – prosegue il testo – l’ennesimo incontro informale con un tesserato Spal, che ci chiedeva se fosse stato possibile un avvicinamento alla società attraverso un incontro: ancora una volta abbiamo lasciato una porta aperta, rispondendo che di fronte a fatti concreti, di fronte a una programmazione seria, a una coerenza nella comunicazione e di fronte al rispetto per la tifoseria, un domani si sarebbe potuto anche arrivare a parlarsi nuovamente. Risultato? Dopo pochi giorni abbiamo appreso dagli organi d’informazione, senza che fosse fatta nessuna comunicazione preventiva alla città e alla tifoseria, del ritardo dei pagamenti dei tesserati e della consequenziale penalizzazione con cui partiremo nel prossimo campionato. La società non ha nulla da dire di articolato su questo a parte lo striminzito comunicato che abbiamo letto? L’iscrizione è garantita? Qual è il budget per il prossimo campionato o per lo meno si può sapere con quali obiettivi pensano di affrontarlo? Perché questo silenzio inopportuno?».

E ancora la Ovest, sugli aspetti prettamente sportivi: «Di più, abbiamo fatto presente che quest’anno avevamo il vantaggio di avere tutto il tempo necessario per programmare, per cominciare a lavorare sul mercato prestissimo e poter andare in ritiro con una rosa in gran parte allestita. Risultato? Non abbiamo ancora un direttore sportivo e quindi a caduta ancora nessun programma su chi tenere, su chi cedere, sul mister. Dobbiamo sorbirci di nuovo la stessa “tarantella” dello scorso campionato, con l’iscrizione tenuta incerta per dispetto fino all’ultimo giorno utile e una squadra che va in ritiro con le giovanili e che viene completata col campionato già iniziato? Dobbiamo sorbirci la solita allucinante comunicazione di presidente e dirigenti che parlano quando devono tacere e tacciono quando dovrebbero relazionare a tifoseria e città?».

Nonostante una premessa così dura, le aspettative della Ovest rimangono alte: «Ci auguriamo che all’incontro di martedì, invece delle “figurine” inviate allo scorso incontro, abbia la dignità di partecipare il direttore generale (Corrado Di Taranto, ndr), perché qui il tempo di scherzare è finito da un pezzo e ora più che mai pretendiamo rispetto e chiarezza. Cominciate a fare le cose sul serio, da professionisti, con la cura che meritano questi colori e questa città, o mettete in vendita “l’azienda”, come farebbe qualunque imprenditore che si rendesse conto di non essere in grado».