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Spal, per Di Carlo addio dolceamaro: «Spero un giorno di tornare»

Alessio Duatti
Spal, per Di Carlo addio dolceamaro: «Spero un giorno di tornare»

Il mister si congeda ringraziando il popolo biancazzurro e il club

24 giugno 2024
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Ferrara Applaude verso la Curva Ovest, Mimmo Di Carlo. Il saluto fotografico che l’allenatore ha voluto fare alla piazza di Ferrara arriva via social con la forza di un ricordo emozionale e ricco di positività nonostante il solo anno vissuto assieme (tra l’altro, nemmeno intero).

Il post

«Fin da subito – scrive il tecnico originario di Cassino – mi avete fatto sentire uno di voi, trasmettendomi la vostra passione unica ed infinita per questi colori e proprio per questo desidero ringraziare dal profondo del mio cuore tutti voi, tifosi biancazzurri. L'emozione provata nel sedersi su quella panchina al “Mazza” ha superato ogni mia aspettativa. Quando tutto sembrava perduto abbiamo compiuto un'impresa incredibile e questo perché abbiamo remato tutti nella stessa direzione, con fiducia e stima reciproca, ricreando un nuovo entusiasmo. Prezioso, vincente».

Di Carlo conclude: «Ringrazio il club per l’opportunità che mi ha concesso e, sperando che questo mio saluto possa essere solo un arrivederci, auguro alla Spal di tornare al più presto nei palcoscenici che le competono».

Bel ricordo

Un grande professionista, Di Carlo. Un moderato, ma competente, del calcio italiano che la città di Ferrara ha avuto il piacere di vivere da vicino. Umanamente, ancor oggi, è un tipo da serie A. Un peccato che la Spal non abbia voluto continuare con lui, come sembrava chiaro al termine dell’ultimo campionato prima delle molteplici e contorte valutazioni avvenute tra via Copparo e gli Stati Uniti. La spiegazione è arrivata nell’ultima conferenza del presidente Tacopina, tradotta nella più classica dinamica calcistica: nuovo direttore sportivo, nuovo allenatore (arrivati tuttavia “non in ticket”, ma questo è un altro discorso). «Ammiro molto Mimmo – ha detto l’avvocato americano -, ci siamo parlati poco fa. Lui ha un posto nel mio cuore, mandarlo via dopo cinque giornate è stato un errore e l’errore ancor più grande è stato aspettare tutte quelle partite per richiamarlo».

Numeri e fatti

Nel famoso primo pacchetto di partite Di Carlo aveva raccolto la media di 1.20 punti a gara, durando da metà luglio a inizio ottobre tra le difficoltà di una rosa in ritardo di allestimento, di preparazione e carente sotto più di un aspetto. Il richiamo del 4 febbraio aveva poi generato 14 gare con una clamorosa media di 2 punti a sfida (totale media dell’esperienza 1.79). Da quel momento Di Carlo era stato fenomenale nel semplificare il (nuovo) materiale a propria disposizione, passando al 4-4-2 per favorire la qualità degli esterni offensivi, riempire l’area di rigore e aggrapparsi a un gran rush conclusivo di capitan Antenucci. Il finale è cosa nota e indietro non si può tornare. Meglio tenersi i bei ricordi e chissà se un giorno sarà davvero stato un “arrivederci”.

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