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Spal, il primo giorno del nuovo dg Carra: «La società può crescere»

Alessio Duatti
Spal, il primo giorno del nuovo dg Carra: «La società può crescere»

Il braccio operativo di Tacopina tra nuove sfide e con un occhio al bilancio. L’ex Parma e Catania: «Ottimizzare i costi e cercare di fare una squadra valida»

03 luglio 2024
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Ferrara La prima apparizione pubblica del nuovo direttore generale Luca Carra è di quelle che portano con sé sobrietà e moderazione. In punta di piedi ma con la consapevolezza generata dalla lunga esperienza calcistica nella “sua” Parma (prima del recente passato a Catania). La cover dello smartphone di Carra è già brandizzata Spal: simbolo di un nuovo inizio, accolto dallo stesso dirigente con entusiasmo.

Nuove sfide «Ringrazio il presidente Tacopina per avermi voluto qui – premette –, con lui ci conosciamo da tempo ma l’incontro di due settimane fa mi ha trasmesso tutto il suo entusiasmo e l’amore per il club. Mi ha convinto e invogliato a intraprendere questa nuova avventura, nella speranza di poterci togliere assieme delle belle soddisfazioni». Carra, dunque, è tornato in Emilia Romagna dopo aver anticipato di un anno la durata del proprio contratto a Catania: «Ferrara è una piazza importante che merita di raggiungere risultati. Il presidente mi ha dato il compito di riorganizzare la società e ottimizzare alcuni meccanismi. Ha ereditato il club in una situazione finanziaria abbastanza precaria ma il monte debiti si sta riducendo e vogliamo migliorarci ulteriormente assolvendo compiti e impegni presi, ma sempre con l’obiettivo di crescere».

Carra non ha parlato di una cifra specifica relativamente al budget, lo sguardo ai costi sarà uno dei punti cardini dell’intera estate, con una postilla non di poco conto: «Ottimizzare processi e costi non vuol dire non fare una squadra competitiva. Il calcio ci ha insegnato che bisogna spendere bene. Il mondo è pieno di società che spendono e non vincono. Il Psg avrebbe dovuto vincere ogni anno la Champions League. Per vincere bisogna sbagliare meno possibile, sfruttando al massimo le risorse a disposizione. Io sono uno che non ama perdere, non faccio promesse, ma farò di tutto per vincere».

Rapporti Come già capitato ai suoi predecessori, il dg rivestirà un ruolo determinante nella quotidianità di via Copparo, in particolar modo quando Tacopina sarà negli Usa: «Saremo comunque in contatto tutti i giorni – spiega –, nella mia carriera non è la prima volta che mi succede. A Parma ho incontrato una proprietà cinese, a distanza, con cui si faceva anche fatica a parlare inglese. Farò sempre tutto quello che riterrò giusto per la società, senza sottrarmi dalle responsabilità. Me le sono sempre prese e non mi spaventano. La Spal come club del territorio? Ne sono consapevole – risponde il neo dg – il nostro bacino d’utenza è qui, idem gli sponsor e i portatori d’interesse. Nei prossimi giorni inizierò a conoscere meglio la città, il modo di vivere, di pensare e cercherò di creare qualcosa di specifico».

Bilancio e obiettivi L’ex direttore di Parma e Catania non ha anticipato nulla sull’imminente presentazione della campagna abbonamenti, sfiorando soltanto il tema penalizzazione con la specifica che in questo momento tutto è stato affidato nelle mani degli avvocati.

Ma vale la pena evidenziare un ulteriore passaggio sullo stato di salute del club: «Alla Spal non c’è alcuna intenzione di smobilitare. Pensiamo che la società possa crescere, magari salendo di categoria. Vogliamo fare il meglio. In serie C è dura avere ricavi o pareggiare i bilanci. Ribadisco che non sono qui per tagliare i costi o fare il liquidatore: devo ottimizzare, evitare sprechi e cercare di avere una squadra più valida possibile. In questa categoria quelli meno famosi corrono più di quelli famosi: c’è bisogno di gente che esca dal campo senza fiato, le partite si vincono così».

Ambiente e vivaio Poi un passaggio sui tifosi e sulla non semplice situazione odierna: «La Spal rappresenta i valori di un’intera città. Sono convinto che per vincere sia necessario stare uniti e spingere dalla stessa parte. So che ci sono stati un po’ di problemi e recenti contestazioni: non voglio entrare nel merito di quanto successo ma do la mia massima apertura nella massima trasparenza».

Infine sul settore giovanile biancazzurro, che ha più volte dimostrato di essere un fiore all’occhiello: «Investire sul vivaio è sempre un’ottima cosa, si tratta di un asset fondamentale per creare valore. Vorrei ci fosse la crescita di giovani, anche del territorio e speriamo di vedere sempre più presenze dei nostri ragazzi in prima squadra». 

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