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La Spal è un cantiere, Kane e Antenucci evitano la figuretta

Francesco Dondi
La Spal è un cantiere, Kane e Antenucci evitano la figuretta

Vittoria sul Forlì ma prova incolore nella prima partita al Mazza. Il capitano: «Segno e corro per la città»

03 agosto 2024
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Ferrara La postura di Andrea Dossena può fotografare bene ciò che esce dal pomeriggio di riapertura del Mazza, dove la Spal vince 2-0 grazie al giovane Mory Kane e Mirco Antenucci contro il Forlì, ma certamente non impressiona. Il tecnico rimane a lungo con un braccio incrociato e con l’altra mano che gli accarezza il mento. Pensa e chissà su cosa riflette. Di certo la Spal che si vede in campo non è quella che lui immagina né quella che proporrà in Coppa Italia e neppure quella che esordirà con l’Ascoli. Ma magari qualche indicazione un pizzico più positiva, quantomeno sul fronte del gioco e dei movimenti, Dossena se l’aspettava.

Invece ne esce un pomeriggio dove sono i romagnoli a sembrare di categoria superiore mentre il tecnico si lascia andare ad un emblematico “Sveglia” che la dice lunga sul grado di frustrazione che lo pervade a metà primo tempo.

Il modulo proposto è quello su cui si lavora da settimane: 4-3-3. In porta gioca Galeotti che senza più Thiam e Alfonso (il primo già a Castellammare e il secondo passato alla Virtus Verona) si mette in mostra con un super intervento plastico su una punizione di Menarini (25’) quando poco prima aveva già rintuzzato sul tiro di Visani. Linea difensiva con capitan Arena insieme a Bassoli centrali, Bruscagin bloccato a destra e Tripaldelli a sinistra anche se la sua partita dura 17 minuti per un problema muscolare che mette in agitazione un po’ tutti per mere questioni di mercato.

In mediana c’è il debutto di Radrezza che si piazza vertice basso, mostra dinamismo e personalità (si è anche preso la maglia numero 10 e Karlsson ha opzionato il 9) ma sono più le volte che la Spal rincorre rispetto a quelle in cui deve impostare e quindi il giudizio è tutto rinviato. Collodel e Nador fanno gli scudieri mentre in avanti La Mantia fallisce l’unica occasione al 45’ (scavino che non centra lo specchio da pochi passi) con D’Orazio e il giovane Camelio che provano a scattare ma non si accendono praticamente mai.

E quando tutto sembrava negativo arriva il piccolo bagliore sportivo che di nome fa Mory e di cognome Kane, classe 2005. Entra al posto di Radrezza, ruba una palla in mediana e segna sotto la Ovest. Tutti applaudono e sono felici come applausi li strappa anche la rete del 2-0. Karlsson (l’attaccante era entrato al 46’ al posto di La Mantia) lavora una palla in area, cross da sinistra che Rao lascia sfilare e capitan Antenucci di sinistro fa gol. Il bomber di tante battaglie non perdona e manda un messaggio chiaro: «Sarà la mia ultima stagione - dice - ma lo scorso anno avevo fatto una promessa alla città che sento di aver lasciato a metà. Resto a Ferrara per correre, fare gol, lavorare e dare l’esempio. Sto bene, ho tanta benzina e mi aspetto una stagione speciale». Mai banale il numero 7.