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Calcio serie C

Spal, tre settimane decisive. La rivoluzione è iniziata

Spal, tre settimane decisive. La rivoluzione è iniziata

Dossena tira le somme e fa la conta, Casella all’opera

04 agosto 2024
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i Francesco Dondi

Ferrara Mirco Antenucci e Riccardo Collodel lasciano il Mazza in bicicletta, dirigendosi verso il centro di Ferrara. È questa l’ultima immagine di un sabato che ha lasciato tante perplessità e fornito poche certezze alla Spal e a mister Dossena. Per quanto tempo ancora il capitano e il mediano potranno pedalare insieme? Collodel è infatti tra i potenziali partenti nonostante l’energia che ha tentato di trasmettere in questo inizio d’anno. Sempre propositivo, sempre pronto a stimolare i compagni, sempre alla ricerca della verticalizzazione che a questa squadra ancora sembra mancare. Ma al netto del futuro della mezzala la Spal vista con il Forlì dovrà essere inevitabilmente stravolta nelle prossime tre settimane, il tempo che manca per l’esordio in campionato contro l’Ascoli.

Le certezze

Il mister non è per nulla contento e ha candidamente ammesso che dovrà fare un passo indietro per “aiutare i ragazzi e semplificargli le cose”. Una ammissione di difficoltà ad apprendere certi concetti che il gruppo ha palesato. Dossena si prende le colpe e fa da parafulmine, ma è evidente che occorre un piano per rinforzarsi, ripartendo dalle poche sicurezze maturate. In difesa al momento ci sono tre giocatori inamovibili: Arena si è guadagnato la fascia da capitano (in assenza di Antenucci) ed è l’unico marcatore puro seppur con i piedi qualche sbavatura la palesi; Bassoli ha la personalità per guidare la retroguardia e Bruscagin è un difensore solido che non spinge troppo, ma garantisce copertura.

In mediana c’è Radrezza e poco altro, forse Nador ma soltanto se si toglie quella sufficienza che lo rende un giocatore normale quando avrebbe i mezzi per essere decisivo, con le dovute proporzioni un Pogba prima maniera.

In attacco è arrivato Karlsson e si giocherà una maglia con Mirco Antenucci, che non ha alcuna voglia di abdicare al proprio ruolo di attaccante vorace e decisivo per le sorti spalline. Rao è invece un pimpante esterno ma a fronte di un’offerta economica di un certo livello potrebbe essere sacrificato in nome degli equilibri di bilancio mentre D’Orazio, finora sempre galvanizzato da Dossena, non ha ancora trovato quell’incisività in dribbling che gli è richiesta per essere un fattore importante negli equilibri tattici.

Le incertezze

Galeotti in porta fino a qualche mese fa sembrava una garanzia ma non è più così saldo anche se il doppio colpo in uscita (Thiam alla Juve Stabia e Alfonso alla Virtus Verona) ha alleggerito il traffico tra i pali. Su questo fronte bisognerà decidere in fretta. Sulla fascia sinistra arriverà Mignanelli che coprirà l’uscita di Tripaldelli, aspettando Saiani che sabato si è almeno rivisto in panchina. Delle mezzali si è detto: ne servono almeno un paio di categoria e poi c’è l’attacco, fin troppo abulico nei primi frangenti stagionali. Lo ha detto, Dossena: «Ho fatto giocare Camelio, capite bene che...». Sì, è chiaro che sulle fasce soprattutto mancano i veri colpi della Spal del mercato estivo: attaccanti brillanti e che sappiano creare la superiorità numerica nel 4-3-3 che sembra (giustamente, diciamo noi) un mantra a cui non derogare e non per presunzione, ma perché si sapeva fin dall’inizio che quello è il modulo che dà più sicurezze al tecnico. Cambiare significherebbe minare alla base le sue certezze ma soprattutto bocciare un progetto tattico iniziato poche settimane fa.

Le necessità

Cinque, sei, sette giocatori: potrebbe diventare un jingle da discoteca da ripetere ad oltranza. Quelle però sono le esatte parole del mister nell’individuare quanti ragazzi ancora mancano nella rosa ristretta della sua Spal. Il direttore sportivo Alex Casella ne ha preso atto, o meglio lo sa bene. «Ne parliamo diverse volte al giorno», aveva confessato Dossena nel tratteggiare il rapporto con il dirigente e quindi ora la regia passa nelle mani proprio di Casella. Che ha già fatto una importante fetta del suo lavoro, alleggerendo in modo consistente il monte ingaggi spallino anche se rimangono da collocare La Mantia (operazione che si concretizzerà a fine agosto), Iglio e Rosafio con una percentuale a carico del club biancazzurro. Ora viene forse la parte più bella e stimolante, quella degli acquisti, che determinano il corso di una intera stagione e su cui un direttore sportivo si misura: se li centra offrirà alla città una “stagione speciale”, quella che Mirco Antenucci sogna per poter chiudere la carriera da leader in campo. l