Spal sull’orlo del baratro: reazione collettiva o tracollo
I biancazzurri sono reduci da due sconfitte che pesano, assieme al -3 di penalizzazione. La squadra deve ricompattarsi e trovare i valori al proprio interno
Spal in stato di completa confusione. Il riassunto numerico parla chiaro e, avanti di questo passo, si rischia di fare addirittura peggio della scorsa annata. Dopo sole 7 giornate di campionato i biancazzurri si trovano già a -12 punti dalla vetta, seguiti solo dal modestissimo Legnago, che occupa l’ultima posizione della graduatoria. Pesa, tra le tante, il -3 di penalizzazione, che accentua le già 4 sconfitte maturate sul campo. Un primo ritardo era figlio delle ormai solite tempistiche lente di costruzione della rosa da parte della società, che di anno in anno ripete lo stesso errore. Per molteplici motivi (sportivi ed economici) si era deciso per la discontinuità? Legittimo, ma questa andava assecondata dando i giusti elementi d’accelerazione ai nuovi dirigenti di riferimento. Il mercato, pur con l’arrivo di discreti nomi in ogni reparto, è stato intaccato dalle mosse fallite all’ultimissima curva e dalla mancanza di alternative di livello rispetto ai titolari (Calapai e Mignanelli su tutti, ma anche quel ritorno di Zilli sfumato per 4 minuti di ritardo nel deposito dell’accordo grida vendetta).
Le difficoltà Mister Dossena ha la sua idea di calcio – che paradossalmente si è vista più di ogni altra volta in Spal-Ascoli – ma in questo momento non ha gli elementi per metterla in pratica ed è evidente che si stia arrangiando, cercando ancora le giuste misure. Tra la complessa gestione di alcuni singoli elementi (Büchel, in primis) e la speranza aggrappata ai nomi degli svincolati, forse si è osato un po’ troppo. In tutto ciò, dopo le sberle prese, in particolar modo contro la Lucchese, il gruppo era riuscito a inanellare due vittorie consecutive, andate di pari passo con il rientro nella rosa di diversi infortunati. Piena quella contro il Sestri Levante, più sofferta contro il Carpi. Avversari non di primissimo rilievo, ma poco importa. Sta di fatto che quei 6 punti erano stati acclamati da tutti, nessuno escluso. Al termine del successo di lunedì scorso contro Contiliano e gli altri ex, il “Mazza” applaudiva e respirava aria di vera svolta. Il completamento, a dir poco negativo, del trittico settimanale – in soli 4 giorni – ha trasformato i precedenti complimenti in fischi, critiche e nuova sfiducia. Alla fine dei conti la Spal ha letteralmente regalato ai giovani del Milan Futuro una partita ampiamente alla portata e, invece di reagire, con l’Entella ha nuovamente capitolato, senza mai riuscire a tirare in porta. Prestazione sconcertante, quella dell’altra sera. Una squadra slegata, che ha corso male, piena zeppa di errori tecnici e priva di qualsiasi trama da calcio solido, frizzante e verticale. Impossibile, oggi, parlare di moduli tattici come chiave di lettura o di possibile risoluzione. Al di là che sarebbe troppo limitante parlare di questo, non si può non notare come il materiale a disposizione del tecnico non conceda particolari margini di manovra. Il giocatore migliore della squadra, Rao, “costringe” a giocare con il tridente. Modificare qualcosa, significherebbe doversi privare di lui o di limitarne l’azione, prendendosi il rischio di mandarlo fuori giri.
Via d’uscita Senza entrare ulteriormente nello specifico, il problema della Spal è globale e va risolto in primis nell’ambiente. Dossena e Casella hanno aperto un topic non indifferente, “stimolando” (e non poco) i giocatori citando componenti umane come il cuore, l’anima e lo spirito. Arriverà una risposta da parte del gruppo e si riuscirà a trovare tutti insieme una soluzione matura per voltare (di nuovo) pagina? Già alla ripresa degli allenamenti di ieri pomeriggio sono stati aperti i colloqui, collettivi e individuali, per tentare di capirsi. Proseguiranno tutta la settimana, alternati al lavoro sul campo, che porterà i biancazzurri ad affrontare la non semplice trasferta di Rimini (al “Romeo Neri” si giocherà venerdì sera). I romagnoli stanno volando, ma è il caso di ricordare che non si sta andando a giocare al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid e quindi anche i timori da calendario – con la successiva trasferta a Campobasso anticipata alle 12.30 e la gara interna con il Pescara – vanno messi da parte e affrontati uno alla volta. Se l’ambiente Spal risponderà collettivamente, ci si potrà stringere e arrivare ai mesi del freddo con una classifica accettabile. Viceversa, il danno sarà compiuto del tutto e risulterà altresì poco perdonabile. Per tutti, nessuno escluso.