La Nuova Ferrara

Sport

Serie C

La Spal non ha ali per volare: i problemi sono anche sugli esterni d’attacco

La Spal non ha ali per volare: i problemi sono anche sugli esterni d’attacco

Rao, D’Orazio e Bidaoui: reparto ai minimi termini e senza alternative

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Sono 10 i gol segnati dalla Spal dall’inizio del campionato: alla vigilia della sesta giornata il club estense era addirittura la squadra che aveva gonfiato la rete più di chiunque altro all’interno del girone B. Poi sono arrivate le gare contro Milan Futuro e Virtus Entella, in cui i biancazzurri hanno messo a referto la miseria di un gol – tra l’altro inutile ai fini di un risultato utile perché vanificato dall’immediato vantaggio dei rossoneri a Solbiate Arno –, senza contare quanto prodotto dalle avversarie e chi di gol ne ha segnati addirittura otto nella stessa partita (la Ternana contro il Legnago), contribuendo a far accumulare ritardo alla Spal nella categoria dei “gol fatti”.

Se nelle passate stagioni all’interno della rosa spallina faticava tremendamente ad emergere un “bomber da gol” che trascinasse la brigata con numeri importanti in termini di trasformazione, nella fase iniziale di quest’annata, al contrario, ci sono addirittura due giocatori che si stanno distinguendo per il numero delle marcature. 40 anni uno e 18 l’altro: 7.871 giorni a separare la nascita dei calciatori che stanno faticosamente tirando il carretto biancazzurro. Sono il più anziano (qualcuno direbbe il più esperto e così è) e il più giovane – ma non per questo il meno maturo – della compagnia: Mirko Antenucci ed Emanuele Rao. Si è già discusso dell’importanza dei due – che appaiono come gli unici trascinatori – all’interno della rosa spallina, tuttavia ciò che più emerge è il netto divario con il resto della rosa, in particolare del reparto d’attacco dal momento che “Ante7” e “baby Rao” operano entrambi nella porzione offensiva di campo.

Non solo l’assenza di alternative valide crea problemi di realizzazione, e perfino di finalizzazione, alla Spal – ben si è visto contro il Milan Futuro –, ma i dubbi viaggiano anche sulla corsia di destra, dove opera Ludovico D’Orazio. Nonostante abbia collezionato tre assist, l’esterno ha destato diverse preoccupazioni: qualche lacuna nel gioco e non sempre è apparso all’altezza di sostenere la manovra offensiva. Non rappresenta certamente il capro espiatorio di questa Spal che, pur segnando, appare inconsistente in fase d’attacco – domenica al “Mazza” contro l’Entella l’apoteosi –, ma anche il giovane laziale, come tanti altri, dovrà prendersi le proprie responsabilità. Troppo indietro nella preparazione invece l’altra ala, Soufiane Bidaoui, rimasto ai box tutta la scorsa stagione. Rao, D’Orazio, Bidaoui: finiscono qui gli esterni d’attacco della Spal targata mister Dossena e nata per giocare con il 4-3-3. Un modulo per il quale servirebbero delle frecce che saltassero l’uomo, ma più che treni ad alta velocità la Spal sembra avere le littorine che vanno su e giù tra Codigoro e Ferrara.