Spal, dopo la svolta nel Pineto serve la continuità di risultati
Il successo coinciso con il ritorno al modulo 4-3-3
Ferrara Quasi un mese ad aggrapparsi al 5-3-2 come modulo della (presunta) solidità ed ecco la Spal tornare a vincere rispolverando quel 4-3-3 tanto caro a mister Andrea Dossena. Il calcio sarà pure una materia strana, ma è anche tanto semplice da leggere, quando non ci si va a ingarbugliare in affannose questioni tattiche (ormai superate dal tempo e dalle interpretazioni). Gli ultimi 90 minuti – volenterosi, non lineari, ma comunque ben sudati – sono stati la conferma che nella lettura del percorso spallino i moduli non c’entrano proprio un bel nulla. Nel bene e nel male, i pregi e i difetti che si stanno continuando a vedere nella squadra di quest’anno sono esattamente gli stessi.
Dunque, tanto vale che l’allenatore vada avanti secondo la sua idea primordiale, al netto delle disponibilità. Perché è pur vero che da qui alle doverose correzioni del mercato di gennaio occorrerà portare a casa più fieno possibile, ma a questo punto si provi a ritrovare una Spal votata all’attacco con il primo pensiero “di darle” e non di “non prenderle”.
La prima frazione dell’altra sera è stata un po’ questa. Le occasioni capitate da una parte e dall’altra hanno reso quantomeno gradevole la proposta visiva, fino agli erroracci che hanno generato lo 0-1. Galeotti, poi, si è rifatto con gli interessi (e aveva parato già bene anche in precedenza), mostrando positività, serenità e fame, tanto da meritarsi – pensiamo noi – la conferma tra i pali nel prossimo impegno di Legnago.
Tornando alla partita, è chiaro che l’espulsione tra le fila ospiti di Chakir abbia concesso alla Spal il momento giusto per colpire. Ma il ribaltone firmato Bidaoui e Antenucci è stato sottoscritto e colto tramite fatti concreti. Per il capitano in maglia 7 ormai sono finiti tutti gli aggettivi del vocabolario. Quinto ululato stagionale per il Lupo di Roccavivara e la trasmissione della vera anima biancazzurra sul terreno di gioco. Un messaggio per tutti, anche per i compagni.
C’è da dire che nessuno si è risparmiato, anche nelle imperfezioni e le cose da evitare (come il doppio giallo di Bidaoui). Si è sofferto, perché la partita non è stata imbullonata e perché comunque l’avversario (modesto, ma insidioso) ha dato tutto quello che era in suo possesso. Più di tante altre volte, però, il gruppo biancazzurro ha voluto vincere, dando un primo segnale, che però adesso necessita di doverosa continuità.
Dossena va ascoltato, quando – a caldo, ma con lucidità – sintetizza il concetto dell’ultima vittoria come «tre punti importanti, che possono dare serenità, ma qui non c’è ancora nulla da festeggiare». Vero, verissimo. Il successo è arrivato, la strada dei passi in avanti è stata imboccata con qualcosa di tangibile, ma la crisi di quest’autunno è ancora tutta da superare.